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2.5.07
Reggio Calabria: manifestazione dei precari davanti al Consiglio regionale
(ANSA) - REGGIO CALABRIA, 30 APR - Manifestazione di centinaia di precari davanti al Consiglio regionale dove e' in programma la discussione del bilancio. Varie le categorie di lavoratori provenienti da tutta la regione, tra cui i precari della pubblica amministrazione, i dipendenti dei lavoratori privati convenzionati, Lsu-Lpu e i lavoratori del fondo sollievo di S.Giovanni in Fiore. Un gruppo e' entrato nel palazzo tentando di raggiungere l'aula dell'assemblea, ma e' stato bloccato dalle forze dell'ordine.
27.3.07
Enna, i sempre precari o contrattisti
Enna 26/03/07 - Li chiamavano, fino a mesi fa, “precari” o “contrattisti”, oppure con gli acronimi LSU, LPU che indicavano lavoratori socialmente utili e di pubblica utilità. Chi e quanti erano? È presto detto. In questa provincia dei 175000 abitanti formavano un esercito di 1500 giovani (prima erano 2000) reclutati in tutti i modi in ragione di un sostegno a chi era nell’attesa d’un lavoro. Per dieci anni e più sono stati distaccati negli Enti pubblici, poco pagati e senza diritti primari.
Oggi, sono definiti “stabilizzati” essendo stati inseriti negli organici degli Enti Locali e della Regione con un contratto a tempo indeterminato. I più fortunati, si fa per dire, sono i 500 assegnati, con livelli retributivi bassi, agli uffici regionali per 36 ore di impiego settimanale. Meno favoriti dalla sorte sono i 1000 assorbiti dalla Provincia e dai Comuni, i quali hanno una paga mensile tra i 700 e gli 800 euro per 20 o 24 ore d’attività settimanale. Non si lagnano, anzi si sentono appagati perché il posto è assicurato e, prima o dopo, sarà a tempo pieno, così come per i colleghi regionali. L’attesa durerà altri cinque o dieci anni e s’avvicineranno ai 50 anni? Si sono imposti molta pazienza, poiché quel che conta alla fine per loro è il cosiddetto ventisette, per quanto misero è. Prima erano “precari”, oggi sono “stabilizzati” e domani avranno l’appellativo di “settecentisti o ottocentisti” per richiamare la loro misera situazione economica. Enna e Sicilia sono pure queste: anni ed anni per il diritto al lavoro pieno. Hanno aspettato e sperato, e i mille dei Comuni e della Provincia, che più non sono giovani, seguiteranno ad aspettare e sperare.
Come si manifesta tale condizione umana? Non hanno potuto e non potranno costruire un futuro certo, hanno avuto e avranno la necessità d’un sostegno economico, e non solo, dei familiari, solo in pochissimi hanno messo e metteranno su famiglia. Nei luoghi di lavoro, sia pur capaci e validi, sono stati e saranno considerati professionalmente inferiori. Hanno vissuto e vivranno con la testa di chi sa che la ruota della loro vita non gira per il verso giusto. Sono oramai ingessati in un anomalo status sociale ove il lavoro non appaga e non di certo è amato.
L’altra faccia della medaglia è quella dei Comuni e Provincia. Non hanno soldi, tuttavia dovranno tirare la cinghia col pericolo di ridursi a stipendifici. Anche
questo è un aspetto rilevante di una questione infinita e, guarda caso, solo ennese e siciliana.
Vincenzo Cimino
Inserita il 26/03/2007
Oggi, sono definiti “stabilizzati” essendo stati inseriti negli organici degli Enti Locali e della Regione con un contratto a tempo indeterminato. I più fortunati, si fa per dire, sono i 500 assegnati, con livelli retributivi bassi, agli uffici regionali per 36 ore di impiego settimanale. Meno favoriti dalla sorte sono i 1000 assorbiti dalla Provincia e dai Comuni, i quali hanno una paga mensile tra i 700 e gli 800 euro per 20 o 24 ore d’attività settimanale. Non si lagnano, anzi si sentono appagati perché il posto è assicurato e, prima o dopo, sarà a tempo pieno, così come per i colleghi regionali. L’attesa durerà altri cinque o dieci anni e s’avvicineranno ai 50 anni? Si sono imposti molta pazienza, poiché quel che conta alla fine per loro è il cosiddetto ventisette, per quanto misero è. Prima erano “precari”, oggi sono “stabilizzati” e domani avranno l’appellativo di “settecentisti o ottocentisti” per richiamare la loro misera situazione economica. Enna e Sicilia sono pure queste: anni ed anni per il diritto al lavoro pieno. Hanno aspettato e sperato, e i mille dei Comuni e della Provincia, che più non sono giovani, seguiteranno ad aspettare e sperare.
Come si manifesta tale condizione umana? Non hanno potuto e non potranno costruire un futuro certo, hanno avuto e avranno la necessità d’un sostegno economico, e non solo, dei familiari, solo in pochissimi hanno messo e metteranno su famiglia. Nei luoghi di lavoro, sia pur capaci e validi, sono stati e saranno considerati professionalmente inferiori. Hanno vissuto e vivranno con la testa di chi sa che la ruota della loro vita non gira per il verso giusto. Sono oramai ingessati in un anomalo status sociale ove il lavoro non appaga e non di certo è amato.
L’altra faccia della medaglia è quella dei Comuni e Provincia. Non hanno soldi, tuttavia dovranno tirare la cinghia col pericolo di ridursi a stipendifici. Anche
questo è un aspetto rilevante di una questione infinita e, guarda caso, solo ennese e siciliana.
Vincenzo Cimino
Inserita il 26/03/2007
16.2.07
Incontro a Palazzo Chigi per precari calabresi
Presenti il presidente del Consiglio, il ministro del lavoro, il presidente della Regione e i rappresentanti dei lavoratori
Loiero: ''Stiamo cercando di trovare una soluzione occupazionale stabile a un bacino storico di precariato ignorato dal precedente governo''
Lamezia Terme, 30 gen. - (Adnkronos) - Incontro per gli Lsu-Lpu calabresi giovedi' prossimo alle 10,30 a Palazzo Chigi, presenti il premier Romano Prodi, il governatore della Calabria Agazio Loiero, il ministro del Lavoro Cesare Damiano e i rappresentanti dei lavoratori. Ne ha dato notizia il portavoce del presidente della Regione Calabria Agazio Loiero.
''Non e' una cosa semplice ma stiamo cercando di trovare una soluzione occupazionale stabile a un bacino storico di precariato che e' stato ignorato dal precedente governo di centrodestra - ha detto il presidente Loiero che ha contattato il premier dopo l'incontro di ieri sera con i sindacati calabresi - e devo riconoscere che Prodi ha dato la sua immediata disponibilita' a questo primo incontro, ai massimi livelli e preparatorio a quello gia' previsto in sede ministeriale''.
La vertenza degli Lsu-Lpu si sposta quindi a Roma anche perche' e' da governo centrale che dovranno arrivare le risposte capaci di risolvere il problema che in Calabria riguarda oltre ottomila persone. ''Come Regione - ha affermato Loiero - abbiamo prodotto lo sforzo massimo possibile. Oltre non possiamo andare. Ci auguriamo che il governo centrale convenga sulla necessita' di stabilizzazione di questi lavoratori, come in passato e' stato fatto per la Sicilia e la Campania''.
''Dopo la protesta dei giorni scorsi - ha concluso Loiero - il lungo incontro con i sindacati e' stato molto proficuo. Solo facendo fronte comune sara' possibile accelerare i tempi e sanare una situazione di precariato che si trascina da due lustri e alla quale abbiamo posto mano con concretezza, aumentando le ore di lavoro e garantendo tutto quello che potevamo garantire. La parte nostra l'abbiamo fatta e continueremo a farla. Speriamo che dopo l'incontro di giovedi' con Prodi si apra l'ultima fase, quella che dovra' normalizzare una realta' lavorativa anormale e intollerabile''.
Loiero: ''Stiamo cercando di trovare una soluzione occupazionale stabile a un bacino storico di precariato ignorato dal precedente governo''
Lamezia Terme, 30 gen. - (Adnkronos) - Incontro per gli Lsu-Lpu calabresi giovedi' prossimo alle 10,30 a Palazzo Chigi, presenti il premier Romano Prodi, il governatore della Calabria Agazio Loiero, il ministro del Lavoro Cesare Damiano e i rappresentanti dei lavoratori. Ne ha dato notizia il portavoce del presidente della Regione Calabria Agazio Loiero.
''Non e' una cosa semplice ma stiamo cercando di trovare una soluzione occupazionale stabile a un bacino storico di precariato che e' stato ignorato dal precedente governo di centrodestra - ha detto il presidente Loiero che ha contattato il premier dopo l'incontro di ieri sera con i sindacati calabresi - e devo riconoscere che Prodi ha dato la sua immediata disponibilita' a questo primo incontro, ai massimi livelli e preparatorio a quello gia' previsto in sede ministeriale''.
La vertenza degli Lsu-Lpu si sposta quindi a Roma anche perche' e' da governo centrale che dovranno arrivare le risposte capaci di risolvere il problema che in Calabria riguarda oltre ottomila persone. ''Come Regione - ha affermato Loiero - abbiamo prodotto lo sforzo massimo possibile. Oltre non possiamo andare. Ci auguriamo che il governo centrale convenga sulla necessita' di stabilizzazione di questi lavoratori, come in passato e' stato fatto per la Sicilia e la Campania''.
''Dopo la protesta dei giorni scorsi - ha concluso Loiero - il lungo incontro con i sindacati e' stato molto proficuo. Solo facendo fronte comune sara' possibile accelerare i tempi e sanare una situazione di precariato che si trascina da due lustri e alla quale abbiamo posto mano con concretezza, aumentando le ore di lavoro e garantendo tutto quello che potevamo garantire. La parte nostra l'abbiamo fatta e continueremo a farla. Speriamo che dopo l'incontro di giovedi' con Prodi si apra l'ultima fase, quella che dovra' normalizzare una realta' lavorativa anormale e intollerabile''.
25.1.07
Protesta precari a Catanzaro, scontri tra manifestanti e forze dell'ordine
Incendiati cassonetti, 4 feriti
Durante la manifestazione promossa dal Cgil, Cil e Uil
Lamezia Terme, 24 gen. - (Adnkronos) - Alcuni lavoratori socialmente utili e di pubblica utilita' che da stamattina stanno manifestando davanti alla sede della giunta regionale della Calabria, nel corso di una manifestazione promossa dal Cgil, Cil e Uil, hanno lanciato contro le forze dell'ordine poste a presidio della sede della regione alcuni oggetti tentando inoltre di forzare i cancelli. Alla ''provocazione'' dei lavoratori le Forze dell'ordine hanno reagito intervenendo per evitare un tentativo di forzare i cancelli di ingresso della sede regionale. Quattro lavoratori sono rimasti feriti. I manifestanti hanno anche incendiato alcuni cassonetti per la raccolta dei rifiuti.
La riunione in corso nella sala giunta, alla quale erano presenti gli assessori al Lavoro, Antonino De Gaetano, al Bilancio, Vincenzo Spaziante, i dirigenti di settore, i segretari regionali di Cgil, Cisl e Uil, e una rappresentanza di dieci lavoratori, e' stata sospesa.
Durante la manifestazione promossa dal Cgil, Cil e Uil
Lamezia Terme, 24 gen. - (Adnkronos) - Alcuni lavoratori socialmente utili e di pubblica utilita' che da stamattina stanno manifestando davanti alla sede della giunta regionale della Calabria, nel corso di una manifestazione promossa dal Cgil, Cil e Uil, hanno lanciato contro le forze dell'ordine poste a presidio della sede della regione alcuni oggetti tentando inoltre di forzare i cancelli. Alla ''provocazione'' dei lavoratori le Forze dell'ordine hanno reagito intervenendo per evitare un tentativo di forzare i cancelli di ingresso della sede regionale. Quattro lavoratori sono rimasti feriti. I manifestanti hanno anche incendiato alcuni cassonetti per la raccolta dei rifiuti.
La riunione in corso nella sala giunta, alla quale erano presenti gli assessori al Lavoro, Antonino De Gaetano, al Bilancio, Vincenzo Spaziante, i dirigenti di settore, i segretari regionali di Cgil, Cisl e Uil, e una rappresentanza di dieci lavoratori, e' stata sospesa.
18.1.07
Lamezia Terme: Precari Lsu a Palazzo Maddamme
LAMEZIA TERME - Precari Lsu a Palazzo Maddamme. Questo l'obiettivo da realizzare entro il prossimo 31 gennaio secondo un impegno preso dal sindaco Gianni Speranza concordato con Cgil e Cisl.
In sostanza c'è un gruppo di lavoratori socialmente utili che pur essendo lametini lavorano soprattutto negli uffici regionali di Catanzaro. Si vogliono creare le condizioni perchè possano tornare a Lamezia per alleggerirli quantomeno delle spese di trasferta che sono enormi rispetto a uno stipendio percepito da un precario Lsu-Lpu.
«Siamo certi», afferma Speranza, «che questo nostro impegno sarà apprezzato dai tanti lavoratori che da lungo tempo e con notevoli sacrifici stanno svolgendo attività in altri Comuni». Gli Lsu lametini che hanno fatto domanda di tornare avranno la qualifica di impiegato e gli Lpu quella di operaio.
In sostanza c'è un gruppo di lavoratori socialmente utili che pur essendo lametini lavorano soprattutto negli uffici regionali di Catanzaro. Si vogliono creare le condizioni perchè possano tornare a Lamezia per alleggerirli quantomeno delle spese di trasferta che sono enormi rispetto a uno stipendio percepito da un precario Lsu-Lpu.
«Siamo certi», afferma Speranza, «che questo nostro impegno sarà apprezzato dai tanti lavoratori che da lungo tempo e con notevoli sacrifici stanno svolgendo attività in altri Comuni». Gli Lsu lametini che hanno fatto domanda di tornare avranno la qualifica di impiegato e gli Lpu quella di operaio.
7.12.06
Calabria: LSU in piazza a Catanzaro il 23/1
Il 23 gennaio sciopero generale
Lsu-Lpu/ Prevista una manifestazione a Catanzaro contro “l’immobilismo della Regione”
CATANZARO. I sindacati hanno proclamato lo sciopero generale dei Lpu-Lsu della Calabria per martedì 23 gennaio 2007 con manifestazione a Catanzaro “contro l’immobilismo della Giunta regionale e per il rilancio del processo di stabilizzazione dell’intero bacino regionale”. La decisione è stata presa al termine di una riunione dei responsabili sindacali provinciali dei Lavoratori socialmente utili e di pubblica utilità, cui hanno preso parte i segretari regionali Orlando Bonadies (Cgil), Domenico Zannino (Cisl) e Luciano Prestia (Uil), per fare il punto sulle diverse problematiche ed in particolare sul percorso di stabilizzazione che interessa oltre 8.000 lavoratori precari del bacino regionale calabrese tra Lpu e Lsu. Nel corso della riunione è stato confermato lo stato di agitazione della categoria, già proclamato da Cgil, Cisl e Uil a conclusione “del deludente incontro del 2 dicembre tenutosi a Reggio Calabria con l’assessore regionale al Lavoro, Nino De Gaetano, assumendo, tra l’altro, la decisione di intraprendere un percorso d’assemblee unitarie nei luoghi di lavoro e nelle 5 province calabresi in preparazione dello sciopero generale regionale dei Lpu-Lsu del 23 gennaio, e organizzando, a partire dalla settimana prossima, una serie di presidi da tenersi presso le Prefetture e la sede della Giunta regionale per sollecitare e rivendicare alla stessa la proroga dei progetti e dell’integrazione dell’orario settimanale per tutto il 2007”. “Il ricorso alla lotta e alla mobilitazione - è scritto in una nota dei sindacati - è stato condiviso unanimemente da tutti i dirigenti sindacali per come proposto a conclusione della riunione e si rende necessario dopo mesi di estenuanti solleciti e riunioni che non hanno portato a nessuna azione concreta da parte della Giunta e dall’Assessore al Lavoro, rispetto al percorso di stabilizzazione definito negli accordi sindacali di marzo 2006 risollecitati negli accordi sindacali di luglio e ottobre 2006 che impegnavano la Giunta alla predisposizione del disegno di legge per l’istituzione delle 2 Agenzie regionali, quella per il Rischio e quella per la gestione dei siti archeologici e dei musei, al fine di dare occupazione vera, stabile e duratura a oltre 3.000 precari”. “La mobilitazione, i presidi, lo sciopero generale con la manifestazione - prosegue la nota - scaturisce, infatti, per rivendicare il rispetto degli impegni dei tempi e delle scadenze senza dilazioni da parte di un governo regionale che si è caratterizzato nel corso dell’anno per annunci e promesse non mantenute. Per l’ennesima volta De Gaetano e la Giunta non hanno inteso approvare con formale delibera le modifiche e le integrazioni al Disciplinare Regionale più volte sollecitate fin da maggio e concertate e contrattate con il sindacato a novembre, tanto attese sia dagli Enti che dai lavoratori per porre fine a tanti equivoci interpretativi che hanno avvelenato i rapporti in questi mesi tra lavoratori ed alcuni enti e per riconoscere un minimo diritti e di tutele a favore dei precari”. Bonadies, Zannino e Prestia, a conclusione della riunione, prosegue la nota, “si sono impegnati a valutare positivamente il recente provvedimento legislativo sul precariato, in quanto in controtendenza dopo tre anni di totale blocco delle assunzioni nella pubblica amministrazione, anche se parziale ed insufficiente ed a sollecitare tutta la deputazione parlamentare calabrese ad adoperarsi sul Parlamento affinché, il provvedimento approvato dalla Camera dei Deputati a fine novembre contenuto nel max emendamento presentato dal Governo alla Legge Finanziaria 2007”. “Tale provvedimento - conclude la nota -, consentirà una parziale stabilizzazione dei lavoratori Lpu-Lsu in quanto la deroga al blocco delle assunzioni nella Pubblica amministrazione, agirà solo nei comuni al disotto dei 5.000 abitanti. Per questo motivo ci si auspica che nel corso della discussione sulla Finanziaria in atto al Senato possano essere apportati ulteriori miglioramenti tendenti al superamento generalizzato del blocco all’assunzione in tutti i Comuni calabresi e in tutta la pubblica amministrazione che utilizza Lpu-Lsu, la copertura assicurativa e previdenziale del periodo d’utilizzo, il prepensionamento degli ultracinquantenni”.
Lsu-Lpu/ Prevista una manifestazione a Catanzaro contro “l’immobilismo della Regione”
CATANZARO. I sindacati hanno proclamato lo sciopero generale dei Lpu-Lsu della Calabria per martedì 23 gennaio 2007 con manifestazione a Catanzaro “contro l’immobilismo della Giunta regionale e per il rilancio del processo di stabilizzazione dell’intero bacino regionale”. La decisione è stata presa al termine di una riunione dei responsabili sindacali provinciali dei Lavoratori socialmente utili e di pubblica utilità, cui hanno preso parte i segretari regionali Orlando Bonadies (Cgil), Domenico Zannino (Cisl) e Luciano Prestia (Uil), per fare il punto sulle diverse problematiche ed in particolare sul percorso di stabilizzazione che interessa oltre 8.000 lavoratori precari del bacino regionale calabrese tra Lpu e Lsu. Nel corso della riunione è stato confermato lo stato di agitazione della categoria, già proclamato da Cgil, Cisl e Uil a conclusione “del deludente incontro del 2 dicembre tenutosi a Reggio Calabria con l’assessore regionale al Lavoro, Nino De Gaetano, assumendo, tra l’altro, la decisione di intraprendere un percorso d’assemblee unitarie nei luoghi di lavoro e nelle 5 province calabresi in preparazione dello sciopero generale regionale dei Lpu-Lsu del 23 gennaio, e organizzando, a partire dalla settimana prossima, una serie di presidi da tenersi presso le Prefetture e la sede della Giunta regionale per sollecitare e rivendicare alla stessa la proroga dei progetti e dell’integrazione dell’orario settimanale per tutto il 2007”. “Il ricorso alla lotta e alla mobilitazione - è scritto in una nota dei sindacati - è stato condiviso unanimemente da tutti i dirigenti sindacali per come proposto a conclusione della riunione e si rende necessario dopo mesi di estenuanti solleciti e riunioni che non hanno portato a nessuna azione concreta da parte della Giunta e dall’Assessore al Lavoro, rispetto al percorso di stabilizzazione definito negli accordi sindacali di marzo 2006 risollecitati negli accordi sindacali di luglio e ottobre 2006 che impegnavano la Giunta alla predisposizione del disegno di legge per l’istituzione delle 2 Agenzie regionali, quella per il Rischio e quella per la gestione dei siti archeologici e dei musei, al fine di dare occupazione vera, stabile e duratura a oltre 3.000 precari”. “La mobilitazione, i presidi, lo sciopero generale con la manifestazione - prosegue la nota - scaturisce, infatti, per rivendicare il rispetto degli impegni dei tempi e delle scadenze senza dilazioni da parte di un governo regionale che si è caratterizzato nel corso dell’anno per annunci e promesse non mantenute. Per l’ennesima volta De Gaetano e la Giunta non hanno inteso approvare con formale delibera le modifiche e le integrazioni al Disciplinare Regionale più volte sollecitate fin da maggio e concertate e contrattate con il sindacato a novembre, tanto attese sia dagli Enti che dai lavoratori per porre fine a tanti equivoci interpretativi che hanno avvelenato i rapporti in questi mesi tra lavoratori ed alcuni enti e per riconoscere un minimo diritti e di tutele a favore dei precari”. Bonadies, Zannino e Prestia, a conclusione della riunione, prosegue la nota, “si sono impegnati a valutare positivamente il recente provvedimento legislativo sul precariato, in quanto in controtendenza dopo tre anni di totale blocco delle assunzioni nella pubblica amministrazione, anche se parziale ed insufficiente ed a sollecitare tutta la deputazione parlamentare calabrese ad adoperarsi sul Parlamento affinché, il provvedimento approvato dalla Camera dei Deputati a fine novembre contenuto nel max emendamento presentato dal Governo alla Legge Finanziaria 2007”. “Tale provvedimento - conclude la nota -, consentirà una parziale stabilizzazione dei lavoratori Lpu-Lsu in quanto la deroga al blocco delle assunzioni nella Pubblica amministrazione, agirà solo nei comuni al disotto dei 5.000 abitanti. Per questo motivo ci si auspica che nel corso della discussione sulla Finanziaria in atto al Senato possano essere apportati ulteriori miglioramenti tendenti al superamento generalizzato del blocco all’assunzione in tutti i Comuni calabresi e in tutta la pubblica amministrazione che utilizza Lpu-Lsu, la copertura assicurativa e previdenziale del periodo d’utilizzo, il prepensionamento degli ultracinquantenni”.
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