Visualizzazione post con etichetta cobas. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta cobas. Mostra tutti i post

6.11.07

7/11: conferenza stampa sullo sciopero generale

COMUNICATO STAMPA

CONFERENZA STAMPA


SCIOPERO GENERALE DEL SINDACALISMO DI BASE



Roma, mercoledì 7 novembre, ore 11.30

Sala della Provincia

Piazza Giuseppe Gioacchino Belli n. 11





Le organizzazioni sindacali di base - CUB Confederazione Unitaria di Base, Confederazione Cobas e SdL Intercategoriale - insieme ai movimenti sociali che hanno promosso la generalizzazione dello sciopero nazionale di 24 ore proclamato per il 9 novembre prossimo, indicono una conferenza stampa per illustrare le ragioni dell’imminente mobilitazione.



Intervengono:

Pierpaolo Leonardi – CUB

Piero Bernocchi – Conf. COBAS

Fabrizio Tomaselli – SdL

Esponenti di Acrobax, Action e Global Project



Roma, 5 novembre 2007

15.6.07

Martedi la protesta dei Precari Sanita' Cobas presso la Regione

Brindisi, 09/06/2007

Il Coordinamento Regionale Precari della Sanità aderenti al Sindacato Cobas organizza per la giornata del 12.06.07 una manifestazione di protesta davanti la sede della Regione Puglia ,alla Stramurale Capruzzi, per chiedere la stabilizzazione di tutto il personale precario (infermieri, ausiliari,, ota, autisti) operante in tutte le Asl.

Il Coordinamento dei Precari dopo aver realizzato numerose manifestazioni, che hanno avuto il risultato di continue proroghe alle scadenze dei contratti di lavoro a tempo determinato, chiederanno alla giunta Vendola di cancellare il precariato presente nella sanità Pugliese.
E’ una questione non più rinviabile dato il bisogno di personale presente nelle Asl Pugliesi Quello della Sanità è il dato certamente peggiore registrato dalla Giunta Vendola , che a più di due anni dal suo insediamento non è riuscito a varare il piano regionale sulla salute che doveva sostituire il vecchio piano di riordino ospedaliero della giunta Fitto.
Altro che distretti e servizi territoriali di cui ha bisogno la gente , ci rimane solo la litigiosità dei partiti rivolti ad occupare i posti di potere nella Sanità Pugliese.
I lavoratori precari della Sanità dicono basta e con questa manifestazione di protesta chiederanno con forza al Presidente Vendola e alla sua Giunta di cambiare atteggiamento sulla Sanità, cominciando dal risolvere un problema che va avanti da tanti anni e che riguarda la vita di migliaia di precari.

L’appuntamento per i lavoratori di Brindisi è alle ore 8,00 del 12 Giugno nel piazzale antistante l’ospedale Perrino per andare in pullman a Bari. Per informazioni:349 3118288

5.6.07

oggi sciopero delle lavoratrici precarie Trambus Open

riceviamo e diffondiamo come un virus...

Dopo le discriminazioni, anche i ricatti. Questa è la ricetta su precarietà e pari opportunità nel comune di Roma.

Con lettera datata 31 maggio 2007, Trambus Open e la Quanta Risorse Umane spa (la nuova società a cui Trambus Open avrebbe affidato la gestione delle lavoratrici precarie dei Bus 110/Archeobus e referenti di Box) hanno formulato una proposta di assunzione, a far data del 13 giugno 2007, con la Quanta Risorse Umane alle lavoratrici precarie in forza presso i bus della Trambus Open.
Tale proposta, formulata in modo assolutamente generico, è condizionata alla "definizione delle eventuali situazioni antecedenti la citata data del 13 giugno 2007".
In sostanza il Presidente di Trambus Open, Raffaele Morese, dopo averci mantenuto per anni in condizioni di assoluta precarietà, senza diritti e tutele, attuando nei confronti di tutte noi una inaccettabile discriminazione di genere, pretende oggi una rinuncia definitiva alle vertenze legali per tutti i periodi trascorsi nell'illegalità contrattuale, senza nemmeno stabilire preventivamente, in un accordo collettivo, condizioni contrattuali, livelli professionali, garanzia sul futuro occupazionale, nonchè i contenuti delle pretese "transazioni".
Ribadiamo che la eventuale stabilizzazione dei rapporti contrattuali non è un regalo che ci viene fatto ma un atto dovuto per la palese illegalità e discriminazione di genere realizzata in questi anni da Trambus Open, azienda "fiore all'occhiello" del Comune di Roma.
Il rifiuto posto dai vertici aziendali a sottoscrivere un qualsiasi accordo collettivo che definisca, nero su bianco, le condizioni della fantomatica stabilizzazione la dice lunga sull'affidabilità di questo gruppo dirigente.
Non accetteremo ulteriori soprusi da tali signori. Intervengano ora direttamente il Comune di Roma e il sindaco Valter Veltroni al fine di risolvere una volta per tutte l'inaccettabile condizione di precarietà e di discriminazione che tutte le istituzioni conoscevano ma hanno fatto finta di non vedere.
Per questo oggi Martedì 5 giugno 2007 noi lavoratrici precarie operanti nei bus di Trambus Open, hostess e referenti di Box, scioperiamo l'intera giornata.
Lo sciopero è proclamato, con le stesse modalità, anche per tutti i lavoratori "maschi" con mansione di autista, o comunque dipendenti di Trambus Open, che vorranno esprimere con l'adesione allo sciopero la loro solidarietà alla nostra lotta; nonché per i dipendenti di altre aziende, Trambus spa e ATAC spa o altra azienda, eventualmente comandati a sostituire nei bus turistici di Trambus Open le lavoratrici e i lavoratori aderenti allo sciopero, che invitiamo calorosamente a non prestarsi ad azioni di crumiraggio.
Dalle ore 8 inizieremo la nostra protesta in p.zza dei Cinquecento, punto di partenza dei bus 110 e archeobus, e nel corso della giornata porteremo la nostre rivendicazioni nelle sedi istituzionali del Comune di Roma per far sentire la nostra voce.

Roma, 5 giugno 2007
Cobas Lavoratrici Precarie TrambusOpen
Cobas del Lavoro Privato - Confederazione Cobas
Viale Manzoni 55, 00185 Roma - Tel. 0677591926 fax 0677206060 - email: lproma@cobas.it


Le precarie di Trambus Open dicono NO a FINTE STABILIZZAZIONI e a ogni forma di DISCRIMINAZIONE DI GENERE.
In data 28 maggio '07 si è tenuto l'incontro tra la delegazione delle lavoratrici precarie di Trambus Open Spa, organizzate nella Confederazione Cobas, e il vertice aziendale. In tale incontro il Presidente Morese ha formalizzato la risoluzione del contratto di servizio con la IRS Europa scarl a far data del 12/6 p.v.; l'affidamento temporaneo del servizio, fino al 31/12/07, ad altra società; l'assorbimento delle attuali lavoratrici precarie, tramite contratti di lavoro subordinato, nella nuova società appaltatrice; la predisposizione di gara di appalto per l'affidamento del servizio a decorrere dal 1/01/08.
La delegazione ha espresso da subito il proprio dissenso in merito alle determinazioni del vertice di Trambus, ribadendo che:
· i vertici di Trambus sono responsabili, al pari della cooperativa Irs Europa, delle condizioni di precarietà subite dalle hostess e dell'uso illegittimo dei contratti di prestazione professionale (Partite IVA), per aver da sempre sollecitato la IRS a adottare forme di lavoro flessibili e precarie e per non aver mai vigilato sulle forme contrattuali, sul mancato rispetto degli obblighi di legge per il lavoro subordinato, sulla conseguente evasione contributiva/assicurativa e sulla totale assenza delle tutele fondamentali per la salvaguardia della salute delle lavoratrici operanti nei suoi BUS;
· l'affidamento temporaneo del servizio fino al 31/12/2007 ad altra società, la QUANTA Società di lavoro interinale, e la successiva predisposizione di una gara di appalto per l'affidamento del servizio dal 1 gennaio 2008, confermano la discriminazione di genere già in essere con il contratto di servizio operante con la IRS Europa e rendono assolutamente falsa la sbandierata stabilizzazione, essendo la logica dell'appalto una delle forme con cui si rende instabile e precaria la forza lavoro.
Con la nostra lotta chiedevamo ben altro:
la fine definitiva della illegittima interposizione di forza lavoro, della discriminazione di genere e della precarietà attraverso la internalizzazione delle attività di hostess e referenti di box che, conti alla mano, è anche economicamente più vantaggiosa e qualitativamente più produttiva di un qualsiasi appalto.
Invece, i vertici di Trambus hanno deciso di umiliare nuovamente tutte noi, colpevoli oltretutto di aver "osato" contestare la discriminazione subita, spostandoci come sopramobili da una cooperativa ad una società specializzata in affitto di forza lavoro (a dimostrazione della illegittima interposizione realizzata fin d'ora), per ribadire che le hostess e le referenti di box sono ruoli di "serie B" che, a differenza degli autisti, non potranno MAI avere diritto di cittadinanza dentro l'azienda.
In questo modo Morese, e con esso i diversi esponenti politici del comune di Roma che hanno immediatamente applaudito alle scelte dell'azienda senza nemmeno degnarsi di ascoltare anche il nostro punto di vista, ha deciso di calpestare più pesantemente la nostra dignità.
Che sia chiaro, non stiamo chiedendo l'elemosina e nemmeno la luna, ma SOLO il riconoscimento, normativo ed economico, del ruolo svolto nell'azienda per la quale lavoriamo.
Quindi alla finta stabilizzazione rispondiamo semplicemente NO GRAZIE, perché altrimenti ci renderemmo anche noi complici della pesante e inaccettabile discriminazione di genere attuata da una azienda del Comune di Roma, rendendola una "malattia cronica" della nostra città.
A questo punto, vista la irresponsabilità dimostrata da Morese & company, continueremo, nei prossimi giorni, con ancora più determinazione la nostra lotta, per ricordare direttamente alla proprietà, il comune di Roma, che le politiche contro la precarietà e per il rispetto delle pari opportunità non si realizzano "solamente" assicurando la presenza ossessiva del sindaco Veltroni ad ogni pranzo di gala ma, piuttosto, rispondendo puntualmente alle rivendicazioni di chi, come noi, tali condizioni le subisce quotidianamente!!

Cobas Lavoratrici Precarie TrambusOpen
Cobas del Lavoro Privato - Confederazione Cobas
Viale Manzoni 55, 00185 Roma - Tel. 0677591926 fax 0677206060 - email: lproma@cobas.it

2.5.07

I precari della Regione manifestano davanti al Consiglio

02.05.2007

Una cinquantina di lavoratori della Regione Toscana hanno manifestato davanti alla sede del Consiglio regionale nel momento in cui l'assemblea stava discutendo la proposta di legge sulla stabilizzazione dei precari. I manifestanti, con striscioni e volantini, hanno criticato il testo perché, secondo loro, risolve solo parazialmente il problema del precariato. L'iniziativa è organizzata da Rsu, Cgil, Cisl e Cobas. (ANSA).

17.3.07

Precari Atesia: denunciamo all’opinione pubblica la decisione del ministro del lavoro Cesare Damiano

(14 marzo 2007)

Dopo un incontro ufficiale con l’Ispettorato del Lavoro, nella persona del dott. Notaro, denunciamo all’opinione pubblica la decisione del ministro del lavoro Cesare Damiano di rinunciare a ricorrere al Consiglio di Stato contro il provvedimento di sospensione del TAR degli effetti dei verbali ispettivi emessi il 22 agosto scorso contro Atesia.

Con tale decisione il ministro del lavoro viene meno alla propria funzione di tutela del lavoro e delle attività ispettive dei propri organi pur di sostenere Alberto Tripi, proprietario di Atesia ed “imprenditore” amico e finanziatore dell’Unione.

Vogliamo ricordare che l’Ispettorato del Lavoro di Roma con i verbali, che concludevano la propria indagine ispettiva durata oltre un anno presso la società Atesia, rilevava l’assoluta illegalità della condizione contrattuale di lavoratori e lavoratrici. Tale condizione era esemplificata dall’utilizzo illegale di migliaia di contratti a progetto.

Le disposizioni dell’Ispettorato del Lavoro di Roma hanno il merito di aver costretto non solo Atesia, ma tutte le aziende del settore dei call center, ad utilizzare solamente contratti di natura subordinata.

Il lavoro dell’Ispettorato è nato su denuncia di un gruppo di lavoratrici e lavoratori del Collettivo Precariatesia (ricordiamo che quasi tutti i firmatari dell’esposto hanno visto il proprio contratto non rinnovato nel maggio del 2006) ed è stato sostenuto e seguito dalla lotta degli stessi, in corso ormai da due anni, e che ha conquistato il contratto a tempo indeterminato per tutte e tutti.

Nessuno ha potuto smentire il merito dei risultati ispettivi ed anzi la stessa legge finanziaria recentemente approvata ha dovuto sancire la natura subordinata del lavoro nei call center, provvedendo però, al condono e finanziamento di 300 milioni per aiutare i “poveri” imprenditori illegali.

Il provvedimento del TAR ha solo sospeso gli effetti applicativi dei verbali ispettivi senza nulla dire nel merito ed appare chiaro che ha l’unico scopo di permettere a sindacati, governo e confindustria di applicare gli accordi di povertà recentemente siglati che costringono le lavoratrici ed i lavoratori a rinunciare al pregresso ed a lavorare a 550 euro al mese.

Il Collettivo Precariatesia e le altre strutture firmatarie di questo comunicato sono però determinate a continuare la lotta e ad utilizzare tutti gli strumenti utili, anche quelli legali. Per questo stiamo autonomamente presentando ricorso al Consiglio di Stato contro il provvedimento del TAR, denunciando la mancanza di dignità del ministro Cesare Damiano.

Le lavoratrici ed i lavoratori continuano a lottare per migliorare le condizioni dell’accordo

Mercoledì 14 marzo 2007 SCIOPERO di 24 ore

Sul sito http://precariatesia.altervista.org nella sezione documenti è possibile consultare il verbale dell’ispettorato del lavoro relativo ad Atesia, grazie al quale è possibile rendersi conto della reale situazione vissuta dai lavoratori e che giustifica le nostre rivendicazioni.

Collettivo PrecariAtesia
RdB - Ministero del lavoro
Cobas del Lavoro Privato

26.2.07

Sant'Andrea, i precari saranno stabilizzati

Matilde Giovenale, 21 febbraio 2007

La Commissione Sanità ha dato il suo via libera per la regolamentazione della condizione lavorativa di diversi atipici ed esternalizzati impiegati nell'azienda di Grotta Rossa. Un successo che ora si spera di estendere anche alle altre strutture sanitarie laziali

Per il Coordinamento lavoratori fantasma del Sant'Andrea e per i Cobas Sanità-università e ricerca è un successo. Ma soprattutto lo è per i lavoratori. Dopo una battaglia durata mesi, infatti, la vertenza per la stabilizzazione lavorativa all'interno dell'ospedale di Grotta Rossa ma anche per altre strutture sanitarie laziali sembra arrivata ad una svolta positiva. "Dopo 3 giorni di ‘tendopoli itinerante' sotto le sedi regionali del Lazio, ieri la Commissione Sanità ha dato il proprio parere sulle linee guida degli atti aziendali, che è lo strumento operativo con cui vengono indicate le strategie delle Asl e delle Aziende ospedaliere. Sono state dettate le modalità pratiche per la stabilizzazione di una parte dei lavoratori precari, atipici ed esternalizzati. Finalmente si avvia praticamente a conclusione una prima parte della battaglia che, iniziata quasi due anni fa dai lavoratori del Sant'Andrea di Roma, ha progressivamente coinvolto anche il Policlinico, il San Filippo e altri ospedali laziali". Con questo comunicato congiunto le due organizzazioni hanno saluto favorevolmente la decisione della Commissione Sanità a riguardo della stabilizzazione dei tanti lavoratori esternalizzati all'interno dell'azienda del Sant'Andrea.

Una decisione che, ricorda lo stesso comunicato, è il frutto di un lungo iter iniziato già un anno fa e che riguarda non solo l'ospedale che sorge sulla Cassia, ma anche altre aziende sanitarie della regione: "come già previsto dalla legge regionale 2006 si partirà proprio dal Sant'Andrea che ha già previsto nella sua pianta organica i posti per gli esternalizzati". "L'ufficializzazione del percorso di stabilizzazione", prosegue la nota, sarà raggiunta "attraverso l'organizzazione di specifici tirocini formativi, per garantire ai lavoratori interessati l'acquisizione di specifici titoli e abilitazioni professionali, mediante il riconoscimento di crediti formativi legati al lavoro svolto e ai tirocini formativi frequentati, garantisce a questo punto sia i Direttori generali, che i lavoratori".

La speranza a questo punto è quella di rendere l'esperienza dell'ospedale di Grotta Rossa un modello di riferimento per tutte le altre aziende: "auspichiamo che il percorso pilota del Sant'Andrea, che riguarderà in questa fase circa 200 lavoratori, possa a questo punto partire immediatamente, e sia solo il primo passo verso la stabilizzazione di tutti gli esternalizzati della Sanità laziale", afferma il comunicato.

Anche se "rimangono però sul tavolo altri importanti passaggi- ricordano i fantasmi del Sant'Andrea e Cobas- come l'immediato sblocco dei concorsi e il punteggio riservato per i lavoratori delle cooperative ed interinali appartenenti alle categorie più alte, applicando la deroga prevista dall'art. 21 dell'ultima finanziaria regionale; tempi determinati per i lavoratori extracomunitari in attesa di una soluzione legislativa che ponga fine alla vergognosa preclusione all'accesso ai pubblici concorsi che colpisce questi lavoratori, attualmente utilizzati e sfruttati dalle cooperative all'interno degli ospedali pubblici". Per completare, poi, questa politica di garanzia del lavoro, si dovrà anche garantire il "blocco di tutti i processi di esternalizzazione, non solo quelli a gestione diretta, e analisi dell'effettiva convenienza economica e qualitativa di una scelta gestionale che aumenta solo il clientelismo e il potere di grosse cordate finanziarie a scapito della qualità dell'assistenza".

Una lotta, dunque, che i fantasmi del Sant'Andrea e i Cobas non stentano a definire una "nostra battaglia di civiltà" e che affermano di voler continuare. Per ora, però, con il vantaggio di aver intascato una prima importante vittoria.

7.2.07

Sea lascia a casa due precari, il Tribunale di Busto li reintegra

Busto Arsizio - Malpensa - I due, addetti all'handling bagagli, hanno fatto ricorso tramite Al Cobas-Cub: il Tribunale ha costretto Sea a riassumerli a tempo indeterminato e a pagare loro gli stipendi perduti


Nel 2005 Sea Handling non aveva rinnovato il contratto a termine a due precari che lavoravano alle sue dipendenze presso l'aeroporto di Malpensa: questa mattina il Tribunale di Busto Arsizio, cui i due si erano rivolti, ha disposto che Sea li riassuma subito e a tempo indeterminato, condannando inoltre la società a pagare le retribuzioni perdute dalla data in cui i lavoratori avevano impugnato la loro estromissione dall'azienda. Una sentenza importante, che potrebbe costituire un precedente significativo per varie altre cause di questo tipo, andando a giudicare nel merito la legittimità o meno dell'impiego di contratti di lavoro temporaneo. Lo comunica con soddisfazione il sindacato Al Cobas-Cub, che tramite i suoi legali di fiducia Medina e Sertori ha seguito questa vicenda giudiziaria; fra l'altro uno dei due lavoratori licenziati è attivamente impegnato con il sindacato e candidato per le prossime elezioni della RSU, cui con la reintegrazione in ruolo potrà candidarsi.

Al Cobas-Cub conferma la sua posizione di radicale critica ai datori di lavoro, da un lato, che «non sono ancora contenti di quanto i governi hanno loro dato in tema di flessibilità e di precarietà delle forme di lavoro, perché neppure osservano quelle leggi a loro così favorevoli», e ai sindacati confederali, come sempre accusati di tenere una linea troppo "morbida".



«Al Cobas-Cub conta sul fatto che un ex precario nelle Rsu sarà una buona garanzia perché resti sempre all'attenzione della futura rappresentanza dei lavoratori la quantità intollerabile di lavoratori di Malpensa ancora precari e perché questa rappresentanza imposti da subito un ciclo di rivendicazioni dirette a far cessare l'utilizzo indiscriminato del lavoro somministrato e del lavoro a termine» scrive il sindacato.


Ma anche Sea Handling è avvertita: «Ora a Sea Handling non resta che ubbidire all'ordine del giudice, pagando ai lavoratori tutti i mesi di disoccupazione e reintegrandoli al loro posto di lavoro. Come Al Cobas-Cub non accetteremo nessun trasferimento repressivo dei due lavoratori a Linate (come fatto ad alcuni lavoratori che sono stati reintegrati). Di fronte alle centinaia di contratti a termine per i lavoratori interinali che scadono a fine di gennaio, il non rispetto delle due sentenze di reintegro, avrebbe solo un sapore repressivo e tendente alla non ottemperanza delle sentenze del tribunale di Busto Arsizio». Nei prossimi mesi, aggiungono gli estensori del documento, «decine di cause contro l'utilizzo illegittimo dei contratti a termine, da parte di Sea, saranno discusse nelle aule dei tribunali»: e Al Cobas-Cub abbiamo ha già chiesto l'intervento dell'Ispettorato Provinciale del Lavoro per obbligare Sea e le agenzie interinali a l rispetto delle normative che prevedono la corresponsione del medesimo stipendio dei dipendenti Sea anche ai lavoratori interinali.

Lunedi 29 Gennaio 2007

18.1.07

Il maxiemendamento alla Finanziaria sulla precarietà.

http://www.pane-rose.it/files/index.php?c3:o8262Tante parole, ma nessun percorso serio e generale di stabilizzazione.

(14 gennaio 2007)

La novità rispetto alla prima stesura della finanziaria, consiste nella previsione, al comma 417 e seguenti del maxiemendamento, di un “Fondo per la stabilizzazione dei rapporti di lavoro pubblici”, finalizzato all’assunzione a tempo indeterminato di personale assunto con tipologie contrattuali non a tempo indeterminato.

In realtà tale comma, che dovrebbe costituire la risposta del governo alla legittima richiesta di assunzione di oltre 350.000 lavoratori pubblici costituisce una norma a dir poco impalpabile.

Il fondo per la stabilizzazione, infatti, sarà da subito finanziato con 5 milioni di euro, ma verrà in seguito alimentato con i conti dormienti, ovvero conti dimenticati dai titolari e dai loro eredi.

Si tratta, in sostanza, di risparmi sugli interessi, conseguenti, alla riduzione del debito pubblico: somme non definibili e non certe, (eppure i dipendenti pubblici non possono essere retribuiti una tantum) che senz’altro non porteranno alla soluzione del problema precariato nella P.A.

Insomma nessuna assunzione a pioggia, come ha tenuto subito a precisare Nicolais, il Ministro della funzione Pubblica, ma la solita propaganda giocata sulla pelle dei precari.

D’altronde che non vi sarà un percorso generalizzato volto all’assorbimento in ruolo di tutti i precari, si desume dal comma 418 del maxiemendamento, laddove si precisa che dovranno essere definiti i requisiti e le modalità di selezione dei soggetti interessati alla stabilizzazione: se il percorso di stabilizzazione riguardasse realmente tutti i precari della P.A, che necessità ci sarebbe di individuare modalità di selezione dei soggetti interessati?

Al di là della propaganda il maxiemendamento non introduce nessun percorso serio e generale di stabilizzazione.

L’unica novità (sic!) è costituita dalla previsione, per i lavoratori assunti con un contratto di collaborazione coordinata e continuativa, di una riserva del 60% dei posti nell’ambito delle amministrazioni che bandiranno concorsi per l’assunzione a tempo determinato: in sintesi si passa da una forma di precariato (le co.co.co. ) ad un’altra forma di precariato (il lavoro a tempo determinato).

Allo stato attuale l’unica certezze è che le risorse stanziate dal governo porteranno all’assunzione di non più di 8.000 precari (di cui 5.000 assunzioni erano previste già nella scorsa finanziaria).

A questo si aggiunga che nel p.i. le stabilizzazioni riguarderanno soltanto i lavoratori a tempo determinato da almeno tre anni e purchè assunti mediante procedure selettive di natura concorsuale, e i CFL nell’ambito delle dotazioni organiche: rimangono fuori tutte le altre tipologie contrattuali precarie. (i co.co.co, gli interinali, gli LSU, senza contare l’esercito degli esternalizzati).

Insomma dei circa 350.000 precari della Pubblica Amministrazione solo una minima parte vedrà stabilizzata la sua posizione lavorativa.

Se questo governo voleva dare un segnale di inversione di tendenza avrebbe dovuto cominciare stabilizzando i precari della P.A. considerato che nelle amministrazioni è lo Stato che assume direttamente ed ha potere per procedere all’assorbimento in ruolo dei lavoratori atipici: d’altronde, la riuscitissima manifestazione del 4 novembre ha posto al centro dell’attenzione la necessità improrogabile di abolire tutte le forme di precariato in tutti i settori lavorativi.

Ma questo governo, in continuità con le politiche del predecessore Berlusconi, continua a considerare la P.A non come una risorsa sulla quale investire, ma come un costo da contrarre sulla pelle dei lavoratori e a scapito dei servizi che vengono resi alla collettività.

COBAS Pubblico Impiego
Confederazione COBAS

7.12.06

E i Cobas scioperano per i precari (Il Giornale 7/12/06)

«No alle assunzioni decise direttamente dai capi d’istituto»

da Roma

Braccia incrociate nella scuola. Oggi, infatti, i Cobas «sciopereranno e manifesteranno nuovamente (dopo il successo dello sciopero di tutto il lavoro dipendente del 17 novembre con trecentomila manifestanti in piazza) contro i tagli alla scuola pubblica della Finanziaria (migliaia di classi e 50mila posti di lavoro) e i finanziamenti alla scuola privata (150 milioni di euro in più rispetto al governo Berlusconi)».
Tra le altre questioni al centro della protesta, spiega in una nota il portavoce nazionale dei Cobas,
Piero Bernocchi, «l'abrogazione delle leggi Moratti; l'assunzione di tutti i precari, poiché non è affatto sufficiente il mantenimento delle graduatorie permanenti, visto che il governo vuole arrivare all'assunzione diretta del personale da parte dei capi di istituto; il rinnovo del contratto scaduto da un anno, con 300 euro di aumento per docenti e Ata, e per la corresponsione immediata dell'indennità di vacanza contrattuale».
«Anche lo Snals e Gilda - prosegue Bernocchi - dopo mesi di passività, hanno promosso per il 7 lo sciopero: è dunque una buona occasione per far sì che diventi lo sciopero di tutti. È davanti al Senato, conclude Bernocchi «interverranno anche senatori per spiegare gli impegni dei rispettivi partiti nei confronti della politica scolastica del governo e della Finanziaria».

4.12.06

Scuola, arriva la norma "salvasupplenti" le graduatorie diventano a esaurimento

Modificato l'emendamento: le liste che non saranno più cancellate nel giro
di 3 anni, ma congelate in attesa che tutti gli iscritti trovino una cattedra fissa
Scuola, arriva la norma "salvasupplenti"
le graduatorie diventano a esaurimento
E intanto rinviati ai 14 dicembre gli scioperi previsti per l'11 e il 13
di SALVO INTRAVAIA

In arrivo la norma "salvasupplenti" per la scuola. Il governo ha infatti presentato un emendamento al comma 262 della Finanziaria che dovrebbe porre fine alla querelle sulle graduatorie provinciali permanenti (le liste utilizzate il reclutamento del 50 per cento degli insegnanti assunti nella scuola) sollevate all'indomani della presentazione della manovra di bilancio alla Camera.

Il nuovo testo che, secondo le prime indiscrezioni ha già raccolto il parere favorevole di tutte le forze politiche all'interno della maggioranza, e di parte della opposizione, modifica la precedente formulazione - che prevedeva la cancellazione delle graduatorie permanenti a partire dall'anno scolastico 2010/2011 - nella versione più soft delle graduatorie 'ad esaurimento'. "Si vogliono tutelare, da un lato, tutti coloro che hanno maturato aspettative" - spiega Mariangela Bastico, veceministro della Pubblica istruzione. Ma non solo. "Bloccando l'aggiornamento delle graduatorie, tranne per coloro che hanno già intrapreso la strada dell'insegnamento - prosegue la Bastico - e dopo la verifica intermedia entro 18 mesi dall'entrata in vigore della Finanziaria, si vogliono riscrivere le regole per il reclutamento degli insegnanti per evitare di produrre nuovo precariato. L'auspicio è che l'eventuale approvazione dell'emendamento in commissione Bilancio del Senato produca la modifica del testo in aula".

In altre parole le graduatorie permanenti, che al momento vedono presenti a livello nazionale 304 mila insegnanti abilitati, non verrebbero più cancellate nel giro di tre anni ma, anche in vista delle 150 mila assunzioni programmate dal governo Prodi, verrebbero congelate in attesa che tutti gli iscritti trovino una cattedra fissa. Insomma, la modifica metterebbe al sicuro i diritti maturati da coloro che avevano investito sull'insegnamento.

Secondo le prime informazioni gli ultimi a potersi inserire in graduatoria saranno coloro che hanno iniziato un percorso di abilitazione (Ssis e corsi abilitanti riservati) o che sono già in possesso dell'abilitazione all'insegnamento. Dopo, l'esecutivo penserà un nuovo sistema di reclutamento degli insegnanti, attualmente reclutati per metà attraverso le graduatorie permanenti e per l'altro 50 per cento per mezzo dei concorsi a cattedre banditi ogni tre anni.

I sindacati. Le prime reazioni dei sindacati, che anche per questo motivo hanno proclamato scioperi per dicembre (che ora dovranno essere spostati, ma ci torniamo dopo) sono positive. "Si tratterebbe di un atto di giustizia nei confronti di tutti gli insegnanti che hanno maturato diritti negli ultimi anni e per coloro che hanno già intrapreso la strada dell'insegnamento - dichiara Francesco Scrima, segretario generale della Cisl Scuola - Ma allo stesso tempo una risposta alle rivendicazioni del sindacato e un importante segnale positivo di continuità per l'intero sistema scolastico nazionale".
Più cauto Massimo Di Menna, della Uil Scuola. "Se verrà approvato, è un fatto sicuramente positivo per chi aspetta da anni l'immissione in ruolo - dice Di Menna - Ma si tratta solo di un punto della vertenza sulla scuola che resta aperta".
"Soddisfatto" Enrico Panini, della Flc Cgil, che valuta l'apertura del governo come "Un primo passo. Occorre vigilare l'iter parlamentare della Finanziaria - aggiunge - per non avere sorprese finali".

Gli scioperi spostati. Slitta lo sciopero della scuola dell'11 e 13 dicembre. Le due giornate di astensione per un'ora dalle lezioni indette da Flc Cgil, Cisl e Uil scuola - l'11 per gli insegnanti della scuola materna, elementare e media e il 13 per quelli del superiore - sono state accorpate in un unico sciopero per giovedì 14 dicembre cui parteciperanno docenti, dirigenti e Ata (amministrativi, tecnici e ausiliari). La decisione è maturata dopo i rilievi sollevati dalla Commissione di garanzia per l'attuazione della legge sullo sciopero che ha contestato il mancato rispetto dell'intervallo minimo (7 giorni) fra uno sciopero e il successivo dello stesso comparto. Giovedì 7 infatti scenderà in piazza il personale della scuola aderente a Gilda e Snals.

(4 dicembre 2006)