Comunicato stampa dei coordinamenti dei precari della Sanità
MARTEDI’ 16 MAGGIO PRESIDIO SOTTO LA REGIONE LAZIO IN VIA R.R. GARIBALDI ALLE ORE 12.00
Il 29 Aprile è stato pubblicato l’emendamento alla finanziaria della Regione Lazio in materia di “Norme in materia di personale precario del Servizio Sanitario Regionale”. Da quel momento l’emendamento è diventato legge (ART.139) e come tale va applicata dalla Regione.
L’emendamento prevede che l’Assessorato alla Sanità avvii entro 30 giorni un monitoraggio delle situazioni di lavoro precario, atipico e derivante da processi di esternalizzazione nelle Aziende Ospedaliere, nei Policlinici e negli IRCCS e che entro 90 giorni (fine Luglio) vengano adottate dagli Assessorati alla Sanità e al Lavoro, previo parere della Commissione Sanità e in accordo con i sindacati, tutte le misure necessarie al superamento di queste situazioni, a partire dal Sant’Andrea (anche se dal momento dell’approvazione della legge sono scomparsi anche i tavoli tecnici precedentemente convocati per questo ospedale).
In realtà la richiesta di monitoraggio è già arrivata alle Aziende del Lazio all’incirca il 3 Aprile ed entro il 15 Aprile veniva richiesto dall’Assessorato un resoconto dei dati relativi a queste figure. Quello che i direttori hanno realmente inviato in Regione non lo sappiamo, se si esclude il Sant’Andrea dove parecchi dati erano già stati verificati dal coordinamento dei “lavoratori fantasmi” con la Direzione.
Vogliamo che i lavoratori precari del Lazio siano i reali protagonisti dei processi che porteranno all’applicazione della legge. Vari coordinamenti sono già nati in diversi ospedali. Dopo il Sant’Andrea è iniziato anche nelle altre strutture dove siamo presenti un autocensimento dei lavoratori precari ed esternalizzati che dà la misura dei numeri che siamo certi non conoscono neanche le amministrazioni. Ci sono circa 1000 esternalizzati al Policliclinico, 400 al Sant’Andrea, 500 al San Giovanni, 250 al San Filippo, 100 interinali all’Aris 118 e questi sono ancora dati parziali. Finora l’approvazione della legge sta passando sottosilenzio in molte strutture sanitarie laziali e non vorremo che questo significhi che le decisioni operative saranno prese a porte chiuse da pochi addetti ai lavori che non hanno nessun riscontro sul campo.
Per questo tutti insieme chiediamo oggi ai vertici regionali di Sanità e Lavoro
1. La trasparenza di tutti i dati dei monitoraggi forniti dalle Aziende sanitarie e la legittimità a verificarli da parte dei Coordinamenti dei precari. Laddove i dati forniti dalle amministrazioni risultino carenti o “liberamente interpretati dai vari direttori” chiediamo un intervento di controllo e di richiamo da parte dell’autorità regionale;
2. Che in tutte le fasi del processo che porterà all’attuazione della legge sia presente una rappresentanza di tutti i coordinamenti dei precari al pari delle Organizzazioni sindacali;
3. Che in questa fase interlocutoria vengano bloccati tutti i processi aziendali di esternalizzazioni in atto. Sarebbe un segnale della volontà regionale di mettere definitivamente fine ad una situazione orami insostenibile che crea discapito agli utenti e ai lavoratori tutti e che, come ampiamente dimostrato, ha un costo aggiuntivo per i bilanci aziendali.
4. Sollecitiamo inoltre gli Assessorati competenti a farsi garanti di eventuali ritorsioni da parte delle Amministrazioni aziendali e dei vertici delle cooperative nei confronti dei lavoratori dei coordinamenti.
Coordinamento lavoratori fantasmi del Sant’Andrea, Coordinamento precari San Filippo, Coordinamento interinali ARIS 118, Coordinamento precari esternalizzati San Giovanni, Coordinamento precari Policlinico Umberto I
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