6.5.06

Il futuro nel lavoro precario

03/05/2006

Lavoro precario, lavoro flessibile e lavoro a termine. Intorno a queste parole si è costruito negli ultimi anni, il mito di un cambiamento nel segno della modernità. Economia, aziende, consumi, tutto è in ribasso. Chi invece continua ad aumentare, sono i lavoratori, in particolare i precari. Giovani e donne, persone meno abbienti o meno qualificate, per i quali il futuro lavorativo diventa sempre più incerto. Con la diffusione della precarietà infatti, diventa sempre più difficile progettare la propria vita. E come si potrebbe con un contratto di lavoro che scade e non si sa se verrà rinnovato?! Non sapere se si arriverà a fine mese, o quando sarà possibile accendere un mutuo per comprarsi una casa, costruirsi una pensione…. sono questi i problemi che affliggono sempre di più i cittadini. Tutta questa precarietà non fa che aumentare l' insicurezza, in particolare tra i giovani, che sono quelli più colpiti da questa situazione e che purtroppo accettano sempre più di lavorare in modo instabile, consapevoli il più delle volte, di non poter trovare altre alternative. Ci troviamo in un paese in cui i poveri sembrano diventare sempre più poveri e in cui le fabbriche chiudono o minacciano di chiudere, per spostare l'attività in realtà emergenti. Con il passare degli anni e con queste prerogative, la precarietà potrebbe diventare la norma. Parliamo già oggi, di un fenomeno che si è diffuso ormai in tutti i settori, non solo del privato, ma anche del pubblico impiego dove, lavoratori, spesso anche laureati o comunque specializzati, in gran parte giovani, accettano di essere utilizzati, come lavoratori “atipici”, dalla maggior parte delle pubbliche amministrazioni, spinti dalla speranza e dal desiderio del tanto agognato posto fisso. Altro fattore non di poco conto, che riguarda proprio i precari, è la sicurezza sul posto di lavoro, ovvero la quasi assenza di tutela di diritti come malattia, maternità o infortuni sul lavoro. Nel futuro del paese, sicuramente il lavoro precario conquisterà sempre maggiore spazio ed in particolare nel sud, tale fenomeno appare come l’unica soluzione per assicurare un minimo di certezze dal punto di vista lavorativo, ai tanti giovani e non solo, che altrimenti difficilmente troverebbero occupazione. Ciò che tutti si augurano possa cambiare, è obiettivo già tracciato nelle linee programmatiche del nuovo governo, che ha più volte espresso la propria intenzione di incoraggiare il lavoro nel settore precario, offrendo però garanzie quali l’acquisizione della pensione e di diritti sindacali quali tredicesima, ferie e straordinari e una maggiore durata dei contratti.
testo di M.Laura Scotto dal tg di puglia tv del 03-05-06

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