Secondo giorno di manifestazioni spontanee dei lavoratori a Malpensa, di assemblee che si trasformano in qualcosa che, per la Sea, assomiglia molto a uno sciopero non annunciato secondo le procedure del settore trasporto pubblico. Così, mentre i voli hanno accumulato ritardi, sebbene meno pesanti di lunedì, la Sea ha anticipato che scatteranno delle sanzioni disciplinari contro i lavoratori (in pratica delle multe). Il sindacato va avanti, contro la perdita di un cliente importante come British Airways e il trasferimento «non garantito» di 50 lavoratori alla Ata.
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I dipendenti si fermano per assemblee contro il precariato. Minacciati provvedimenti disciplinari.
Secondo giorno di manifestazioni spontanee negli aeroporti milanesi e la Sea ora minaccia sanzioni disciplinari: «Queste agitazioni sono illegali e ledono i diritti dei passeggeri». Ma i sindacati vanno avanti: «Proseguiremo su questa strada, ci saranno altre iniziative». A Malpensa, dalle 8 alle 10, una assemblea in mensa degli iscritti a Cgil, Cisl, Uil, Sult e Ugl e un giro con i megafoni fra i lavoratori hanno ritardato arrivi e decolli, ma senza cancellazioni. «Molti aerei sono partiti senza bagagli a bordo», dicono i sindacati, mentre la Sea parla di ritardi medi di mezz´ora. Quelli più consistenti, nei decolli, sono stati di 55 minuti per Bruxelles, Marsiglia e Malaga, oltre un´ora per Vienna, oltre due per Zagabria.
Spiega il segretario regionale Filt Cisl, Dario Balotta: «Protestiamo per la mancanza di relazioni industriali con l´azienda, per l´estensione a dismisura del lavoro precario, per la perdita delle attività di handling, i servizi a terra. Ultimo esempio, il passaggio di British Airways da Sea alla Ata, gestore dell´aeroporto privato di Linate». Gli stessi motivi delle agitazioni di lunedì, che hanno ritardato 150 voli e ne hanno cancellato uno.
I 50 lavoratori destinati a passare da Sea a Ata per occuparsi di Biritsh Airways manterranno stipendio e condizioni di lavoro, promette Sea: «Il contratto impone solo la continuità dell´assunzione». Victor Morchio, segretario regionale Trasporti del Sult, non ci crede: «Il carico di lavoro sarà molto più pesante. In più, in Sea Handling, ci sono troppi precari, 600 su 3.500 dipendenti. Sea ci dice che ci sono esuberi, poi però fa fare un sacco di straordinari».
L´azienda bolla come «gravi» le manifestazioni di lunedì e di ieri. Per i sindacati sono normali assemblee, per Sea «gesti illegali fuori dalle regole che normano gli scioperi e compiuti senza preavviso. Le sanzioni scatteranno automaticamente. Un incontro con i sindacati? Va benissimo ma il contratto stipulato con Ata non sarà rescisso». E se Balotta accusa Sea Handling di aver perso parecchi clienti (British Airways, Air France, Klm, Emirates, Aeroflot, AirOne, Meridiana), la risposta è: «Altri ne abbiamo acquisiti, semplice turnover».
Capitolo Linate. Ieri dalle 8 alle 10.30 sono scomparsi i carrelli portabagagli. Scioperava la Cooperativa Portabagagli che da 25 anni mette i carrelli, oggi 700, a disposizione dei passeggeri. Un appalto che la Sea vuole disdire: «Faremo il servizio con personale nostro, risparmiando». Alla coop sono tutti iscritti Cisl, quindi ancora Balotta polemizza: «Perché allora la Sea ha fatto comprare alla cooperativa 300 carrelli solo lo scorso anno?».
Infine, il maxidividendo da 200 milioni chiesto dal sindaco Albertini. Per scongiurarlo, dopodomani i sindacati chiederanno al giudice un provvedimento d´urgenza ex articolo 700 del codice di procedura civile.
Categorie: milano, febbraio2006, malpensa, sea, trasporti, assemblea, provvedimenti_disciplinar
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