23.2.06

[Belgio] Sciopero del personale precario della società svizzera Bluecomm

Flexblues: il personale precario della società Bluecomm in sciopero!

Comunicato alla stampa, alla società Bluecomm e alla Fondazione Free

Siamo dei lavoratori precari - studenti, disoccupati... - assunti in Belgio francofono dalla società svizzera Bluecomm per far riempire dei questionari nel quadro di un'inchiesta sullo "spirito d'impresa" fra i giovani valloni e di Bruxelles nella fascia di età 15-24 anni. Rappresentiamo la maggioranza degli impiegati di questa società in Belgio. Di fronte a condizioni di lavoro e di retribuzione particolarmente cattive e a pratiche che ci sembrano non rispettare i nostri diritti più elementari, abbiamo deciso di scioperare con le seguenti rivendicazioni.

1) I responsabili della società Bluecomm hanno esplicitamente incitato i lavoratori a prestare le loro opere in nero: nessuna informazione sui contratti era disponibile alle sedute informative organizzate al momento del reclutamento, siamo stati incitati al lavoro in nero per maggior semplicità, verbalmente all'inizio, con incentivanti salariali poi. Coloro che dsiderano essere dichiarati non riceveranno i 12 € previsti a questionario ma 7,70 € netti. Gli altri manterranno i 12 €.Anche dopo aver insistito, nessuno di noi è riuscito ad avere un contratto di lavoro. disponiamo di prove (e-mail e registrazioni vocali) di quello che affermiamo.

Esigiamo dei contratti di lavoro in debita forma.

2) Siamo pagati in modo forfettario e non per ore di lavoro. Abbiamo diritto a 12 euro (lordi) per questionario riempito quando, tutto compreso, il tempo stimato per riempirlo gira intorno alle 2-3 ore. Le nostre spese di telefono e di trasporto necessarie per trovare la persona da interrogare (l'inchiesta è condotta secondo il metodo delle "quote", che implica l'obbligo da parte del sondaggista di trovare profili precisi) non sono rimborsate, salvo i francobolli per rispedire i questionari riempiti a Bluecomm e le bevande ("non alcolizzate") che abbiamo dovuto offrire...Riceviamo quindi un salario che ruota intorno a un massimo di 4 euro all'ora (senza considerare i costi non quantificabili)

Esigiamo una retribuzione forfettaria netta di 25 euro per questionario e il rimborso completo delle spese.

La società Bluecomm si risera allo stato attuale delle cose il diritto di invalidare unilateralmente i questionari che riempiamo. Non saremo pagati per i questionari invalidati.

Esigiamo una modifica della procedura di validazione dei questionari.

Invieremo a Bluecomm i questionari compilati (che abbiamo deciso di conservare per il momento a titolo di protezione, derisoria senza dubbio, ma pazienza) nel momento in cui queste tre condizioni avranno ricevuto una risposta positiva.


Inoltre, constatiamo che la società Bluecomm e le sue pratiche indifendibili non sono che i subappaltatori di un affermato e si suppone rispettabile organismo belga: la Fondazione Free, essa stessa composta dall'elite economica belga (Compagnie Nationale à Portefeuille s.a., Electrabel, Fortis Banque s.a., GlaxoSmithkline Biologicals s.a., Lhoist s.a., Groupe Siemens Belgique/Luxembourg s.a., Sonaca s.a.) Questo chiama, ci pare, a una reazione di fronte a Bluecomm da parte di queste diverse strutture se esse stesse non vogliono essere assimilate alle pratiche sei loro subappaltatori.

Se le nostre richieste non saranno soddisfatte entro mercoledì alle 23.07 organizzeremo un'azione di protesta sullo spazio pubblico per denunciare le pratiche di cui siamo vittime (diamo fin da ora appuntamento alla stampa a Bruxelles, davanti alla Borsa giovedì alle 13.30)
Abbiamo deciso di dare al nostro movimento il nome di Flexblues e abbiamo aperto il sito http://flexblues.be sul quale troverete informazioni complementari.

Per maggiori informazioni, contattate il nostro portavoce Bob il Precario al numero +32 499 39 29 38

Firmato: il collettivo Flexblues

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