25 Febbraio 2006
Atesia, licenziato per una vignetta
Il disegno «incriminato» apparso nel giornale dei precari rappresenta un dirigente mafioso
di Michela Bevere
DISOCCUPATO da una settimana, per aver dato «risposte offensive, volgari e ingiuriose» al dirigente del reparto. Questo ed altro ancora accade all’Atesia socie-
tà del gruppo Cos, uno dei più importanti ‘outsourcer’ nel settore dei servizi di contact center. Salvatore un ragazzo di Frascati di 22 anni, si trova così da un giorno all’altro senza lavoro per un «atto di prepotenza» del suo superiore.
Il tutto risale alla pubblicazione di una vignetta sul penultimo numero di «Sfront-End», il giornalino del Collettivo precari Atesia, che ritraeva un boss della mafia seduto sulla sedia della scrivania con di fronte due lavoratori tremanti e terrorizzati. Non vi era alcun riferimento esplicito al dirigente, ma era chiaro lo scopo di voler denunciare i metodi ricattatori dell’azienda e quindi lo stato d’animo dei 4500 lavoratori. «Dopo una settimana, durante un momento di pausa lavoro, il dirigente Atesia ha cominciato ad inveire contro di me, dicendo che siamo solo dei numeri e che ci avrebbero licenziato», ricorda Salvatore, «diceva che lo avevo chiamato ‘coppola’, ma non era vero». Così, qualche giorno dopo, continua il ragazzo «mi ha chiamato nella sua stanza e mi ha detto soltanto: ti avevo avvetito, stai scherzando con il fuoco». A Salvatore non è restato che prendere atto della decisione e presentare immediatamente una vertenza per licenziamento senza giustificato motivo.
Pertanto, ieri il Collettivo precari Atesia ha indetto uno sciopero per il licenziamento «ingiustificato» di Salvatore e per l’imminente scadenza del contratto, prevista per il 31 maggio. Dei 4500 lavoratori Atesia, solo 200 hanno un contratto a tempo indeterminato. «Per tutti noi sono stati stipulati contratti a progetto, e siamo pagati a cottimo, in base al numero delle chiamate e alla durata delle stesse, essendo addetti prevalentemente al servizio Tim ‘119’», racconta Cristian del Collettivo precari Atesia. Quindi, senza garanzie e senza nessuna certezza sul reddito. Tra le questioni ancora da risolvere, c’è anche la futura applicazione degli accordi sindacali del 2004 che prevedono la stipula di contratti d'inserimento e apprendistato, mentre i lavoratori in sciopero chiedono contratti a tempo indeterminato. Tra l’altro, «dopo l’acquisizione della Finsiel, l’azienda ha dei profitti enormi, di un miliardo di euro», commenta Cristian. Nel frattempo, i sindacati stanno cercando di aprire la strada per sistemare la situazione dei lavoratori dell’Atesia. «Vogliamo, innanzitutto, eliminare i contratti a progetto», dichiara Gabriele Mazzariello della segreteria regionale Cgil. «E regolarizzare la situazione di quelli che rimangono, per fargli ottenere pari diritti».
Categorie: atesia, febbraio2006, licenziamenti, cos
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