18.1.07

“Stabilizzare i lavoratori precari del Comune di Firenze”

A chiederlo sono Cgil Funzione Pubblica e Nidil Firenze. Assemblea dei lavoratori il 16 gennaio scorso

Lo scorso 16 gennaio si è tenuta l’assemblea dei lavoratori precari del Comune di Firenze (al 31 dicembre 2005 circa 300 a tempo determinato, 70 interinali e oltre 200 co.co.co.) indetta da Cgil Funzione Pubblica e Nidil di Firenze. Scopo dell’assemblea era illustrare le novità della Finanziaria 2007 riguardo alla stabilizzazione dei lavoratori precari nel pubblico impiego e la posizione del sindacato in materia.

“La Legge Finanziaria 2007 – spiega una nota sindacale - contiene delle importanti novità normative che possono permettere di avviare nella Pubblica amministrazione quel processo di stabilizzazione da noi auspicato da tempo. Il blocco delle assunzioni attuato negli ultimi anni ha determinato che la PA svolga molte attività strutturali con personale precario mettendo così a rischio la qualità del lavoro e quella del servizio. L’Amministrazione si deve impegnare ad utilizzare tutti gli strumenti che la Finanziaria mette per avviare il processo di stabilizzazione nel Comune di Firenze, sapendo che ciò non si potrà risolvere in un’unica soluzione, ma richiede la definizione di un percorso pluriennale. Anche perché sarà necessario coniugare l’applicazione delle norme previste in Finanziaria con l’attività concorsuale già espletata e futura. In tal senso è necessario un impegno nostro, ma anche degli enti locali, affinché le prossime leggi finanziarie continuino ad affrontare il problema”.

Cgil Funzione Pubblica e Nidil di Firenze chiedono l’avvio immediato della trattativa per l’applicazione di tutte le norme della Finanziaria a disposizione, e dunque “la trasformazione da contratto a termine in contratto a tempo indeterminato di tutti i lavoratori che hanno le caratteristiche previste dalla Finanziaria; la trasformazione delle collaborazioni coordinate e continuative, che abbiano acquisito carattere di stabilità, con almeno 12 mesi di lavoro, in contratti di lavoro a tempo determinato possibilmente triennali, per essere avviati a percorsi di stabilizzazione. Per i lavoratori in somministrazione (ex interinali) – prosegue la nota sindacale - che coprono posizioni in organico, per i quali non sussistono norme in Finanziaria, è necessario comunque avviare un confronto circa il loro futuro, al fine di garantire prospettive di lavoro stabile. Nel caso in cui poi “si dovesse intervenire a coprire attività con appalti o concessioni che attualmente sono effettuate da lavoratori precari, l’Amministrazione si impegna a vincolare tali appalti o concessioni all’obbligo dell’assorbimento dei lavoratori che oggi svolgono il servizio, alla loro assunzione come lavoratori dipendenti a tempo indeterminato e all’applicazione di un CCNL comparabile a quello degli enti locali, affinché non vi sia un peggioramento delle condizioni materiali dei lavoratori. Infine, i sindacati chiedono “l’impegno dell’Amministrazione a non utilizzare dopo l’accordo contratti di collaborazione e contratti interinali per coprire fabbisogno strutturale, ma di limitarne l’uso ad eventi eccezionali in coerenza con il CCNL e con l’accordo di Ente, così che non si ricreino condizioni di precariato consolidato; e uno strumento di monitoraggio costante sulle forme contrattuali utilizzate con l’esplicito obiettivo di controllare l’uso del lavoro flessibile, incluse le forme di rapporto finalizzato alla formazione (tempo determinato, co.co.co., somministrazione, borse di studio, tirocinio, stage)”.

(18/01/2007)

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