18.1.07

Il maxiemendamento alla Finanziaria sulla precarietà.

http://www.pane-rose.it/files/index.php?c3:o8262Tante parole, ma nessun percorso serio e generale di stabilizzazione.

(14 gennaio 2007)

La novità rispetto alla prima stesura della finanziaria, consiste nella previsione, al comma 417 e seguenti del maxiemendamento, di un “Fondo per la stabilizzazione dei rapporti di lavoro pubblici”, finalizzato all’assunzione a tempo indeterminato di personale assunto con tipologie contrattuali non a tempo indeterminato.

In realtà tale comma, che dovrebbe costituire la risposta del governo alla legittima richiesta di assunzione di oltre 350.000 lavoratori pubblici costituisce una norma a dir poco impalpabile.

Il fondo per la stabilizzazione, infatti, sarà da subito finanziato con 5 milioni di euro, ma verrà in seguito alimentato con i conti dormienti, ovvero conti dimenticati dai titolari e dai loro eredi.

Si tratta, in sostanza, di risparmi sugli interessi, conseguenti, alla riduzione del debito pubblico: somme non definibili e non certe, (eppure i dipendenti pubblici non possono essere retribuiti una tantum) che senz’altro non porteranno alla soluzione del problema precariato nella P.A.

Insomma nessuna assunzione a pioggia, come ha tenuto subito a precisare Nicolais, il Ministro della funzione Pubblica, ma la solita propaganda giocata sulla pelle dei precari.

D’altronde che non vi sarà un percorso generalizzato volto all’assorbimento in ruolo di tutti i precari, si desume dal comma 418 del maxiemendamento, laddove si precisa che dovranno essere definiti i requisiti e le modalità di selezione dei soggetti interessati alla stabilizzazione: se il percorso di stabilizzazione riguardasse realmente tutti i precari della P.A, che necessità ci sarebbe di individuare modalità di selezione dei soggetti interessati?

Al di là della propaganda il maxiemendamento non introduce nessun percorso serio e generale di stabilizzazione.

L’unica novità (sic!) è costituita dalla previsione, per i lavoratori assunti con un contratto di collaborazione coordinata e continuativa, di una riserva del 60% dei posti nell’ambito delle amministrazioni che bandiranno concorsi per l’assunzione a tempo determinato: in sintesi si passa da una forma di precariato (le co.co.co. ) ad un’altra forma di precariato (il lavoro a tempo determinato).

Allo stato attuale l’unica certezze è che le risorse stanziate dal governo porteranno all’assunzione di non più di 8.000 precari (di cui 5.000 assunzioni erano previste già nella scorsa finanziaria).

A questo si aggiunga che nel p.i. le stabilizzazioni riguarderanno soltanto i lavoratori a tempo determinato da almeno tre anni e purchè assunti mediante procedure selettive di natura concorsuale, e i CFL nell’ambito delle dotazioni organiche: rimangono fuori tutte le altre tipologie contrattuali precarie. (i co.co.co, gli interinali, gli LSU, senza contare l’esercito degli esternalizzati).

Insomma dei circa 350.000 precari della Pubblica Amministrazione solo una minima parte vedrà stabilizzata la sua posizione lavorativa.

Se questo governo voleva dare un segnale di inversione di tendenza avrebbe dovuto cominciare stabilizzando i precari della P.A. considerato che nelle amministrazioni è lo Stato che assume direttamente ed ha potere per procedere all’assorbimento in ruolo dei lavoratori atipici: d’altronde, la riuscitissima manifestazione del 4 novembre ha posto al centro dell’attenzione la necessità improrogabile di abolire tutte le forme di precariato in tutti i settori lavorativi.

Ma questo governo, in continuità con le politiche del predecessore Berlusconi, continua a considerare la P.A non come una risorsa sulla quale investire, ma come un costo da contrarre sulla pelle dei lavoratori e a scapito dei servizi che vengono resi alla collettività.

COBAS Pubblico Impiego
Confederazione COBAS

1 commento:

Anonimo ha detto...

L'on. Simone Baldelli, insieme ad altri parlamentari di Forza Italia, ha presentato una interpellanza urgente al Governo sulle norme della legge finanziaria 2007 riguardanti le assunzioni a tempo indeterminato dei cosiddetti "precari" nella Pubblica Amministrazione, rilevando il problema dell'incostituzionalità di alcune norme, delle difficoltà finanziarie e gestionali di questa operazione, oltre alla discriminazione verso gli idonei che hanno superato un concorso pubblico.

Se anche tu hai superato un concorso pubblico, ma non sei stato assunto, invia una e-mail a vincitoridiconcorso@hotmail.it. Se conosci persone interessate a questo tema ti preghiamo di diffondere questa nota e l'indirizzo di posta elettronica cui inviare le e-mail di sostegno all'iniziativa.


Qui di seguito il testo dell'interpellanza:

Atto Camera

Interpellanza urgente 2-00374
presentata da
SIMONE BALDELLI
mercoledì 14 febbraio 2007 nella seduta n.109

I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro per le riforme e le innovazioni nella pubblica amministrazione, il Ministro del lavoro e della previdenza sociale, per sapere - premesso che:

il Governo, alla scopo di favorire la stabilizzazione del personale a tempo determinato nelle pubbliche amministrazioni ha introdotto nella legge finanziaria per il 2007 (legge n. 296 del 2006) una serie di norme non chiare e secondo gli interpellanti apparentemente incostituzionali, che stanno creando numerosi problemi in termini di contenzioso, di bilanci degli enti locali e di gestione anche a causa delle pressioni dirette ad assumere in maniera esclusiva tutti i cosiddetti «precari»;

la norma prevede la stabilizzazione del personale che ha fatto una selezione solo a tempo determinato e tale selezione non può valere per l'assunzione a tempo indeterminato, poiché alla selezione per incarichi a tempo determinato hanno partecipato solo candidati interessati ad un rapporto a termine, e a tal proposito si vedano le sentenze della Corte Costituzionale, 205/2006 e 363/2006;

i criteri individuati dai comuni 417, 519, 558, 565, 566, 940 e 1156 lettera F sono diversi e non coerenti, e vanno a comprendere anche:
coloro che hanno meno di un anno di anzianità, visto che è sufficiente avere un contratto alla data del 29 settembre;
coloro che hanno avuto contratti con diverse amministrazioni in periodi diversi;
coloro che hanno lavorato nei gabinetti di incarichi politici;
coloro che non hanno fatto selezione, potendogliela fare dopo appositamente;

dopo anni di blocco e di relative proroghe di graduatorie vi sono oltre 70.000 vincitori di concorso ed altrettanti idonei che potrebbero vantare un diritto maggiore e costituzionalmente legittimo di essere assunti;



l'insieme di norme crea una disparità di trattamento in quanto le diverse amministrazioni possono derogare al concorso pubblico in modo diverso:

il comma 519 per i ministeri prevede solo il personale a tempo determinato con precisi limiti temporali già richiamati;

il comma 558 per regioni ed enti locali prevede anche gli LSU;

il comma 565 per le ASL fa riferimento a tutto ciò che non rientra nei contratti a tempo indeterminato (TD, co.co.co, somministrazione, LSU) senza prevedere una anzianità minima;

il comma 417 per tutte le amministrazioni. che utilizzano quel fondo (deroga finanziaria) consente la stabilizzazione di tutte le tipologie «non a tempo indeterminato» senza prevedere fattispecie e durata minima;

il comma 1156 consente ai comuni sotto i 5.000 abitanti di stabilizzare solo gli LSU che appartengano ai profili bassi;

tali differenze, non essendo fondate razionalmente, creano situazioni di disparità incostituzionali in quanto non razionali, consentendo alle amministrazioni di individuare i propri precari con regolamento;

quest'anno le amministrazioni sottoposte al Patto di stabilità comprenderanno in questo anche le spese di personale senza avere dei tetti specifici su tale spesa, ma solo un principio debole di riduzione della spesa (comma 557), senza obiettivi e sanzioni, e questo dato insieme alle norme sulla stabilizzazione porterà ad una crescita del personale e della relativa spesa, impedendo di fatto di poter fare il reclutamento necessario;

attraverso la stabilizzazione degli LSU, che appartengono alle categorie meno alte, le pubbliche amministrazioni dovranno ricreare i profili di basso livello che fanno riferimento a funzioni che ormai dovrebbero essere state esternalizzate anche attraverso la creazione di società partecipate dalle amministrazioni;

dopo aver portato le amministrazioni a ridurre gli organici, oggi, le stesse sono costrette a riempire i posti solo con il personale generico, dato che il 90 per cento del personale precario non ricopre profili specialistici, tranne negli enti di ricerca;

inoltre, le organizzazioni sindacali stanno dicendo che le assunzioni dei precari sono da computare, pur se riservate, come assunzioni esterne per consentire sui posti rimanenti di fare i concorsi riservati ai dipendenti interni, e questo impedirebbe di destinare i posti degli organici ai concorsi pubblici;

le norme per la stabilizzazione dei co.co.co nelle pubbliche amministrazioni, prevedendo che il 60 per cento dei posti messi a concorso per il tempo determinato vengano riservati, obbligatoriamente ai propri co.co.co., generano ulteriori aspettative in tale, personale, che avrà così avuto due rapporti con la stessa amministrazione -:

se il Governo non intenda assumere iniziative per correggere al più presto questa normativa che, manifestando possibili profili di incostituzionalità, crea disparità di trattamento, genera difficoltà di natura finanziaria, e comporta problemi di carattere gestionale all'interno del sistema pubblico.

(2-00374)
«Baldelli, Giacomoni, Pelino, Alfredo Vito, Cossiga, La Loggia, Mistrello Destro, Fedele, Fallica, Testoni, Vitali, Bruno, Picchi, Boscetto, Gregorio Fontana, Baiamonte, Bocciardo, Mazzaracchio, Azzolini, Paniz, Gardini, Ceccacci Rubino, Zanetta, Marinello, Sanza, Ricevuto, Palmieri, Della Vedova, Licastro Scardino, Uggè, Di Centa, Lainati, Minardo, Palumbo, Galli, Bertolini, Paoletti Tangheroni, Luciano Rossi, Rosso, Gianfranco Conte, Casero, Bondi, Valentini, Cesaro, Nicola Cosentino, Mondello, Gelmini, Aprea, Moroni, Ravetto, Scajola, Aracu, Crimi, Adornato, D'Ippolito Vitale, Giro, Pescante, Rivolta, Jannone, Martino, Iannarilli».