25.1.07

Pisa, stabilizzazione dei lavoratori precari in Comune

L’assessore al Personale chiarisce la posizione dell’Amministrazione. I venti posti, fino ad ora coperti a tempo determinato, saranno messi a concorso

“La Finanziaria, pur non prefigurando nessun automatismo, dà la facoltà agli enti, che abbiano un piano assunzioni, di stabilizzare i lavoratori che abbiano alle spalle almeno tre anni non consecutivi di contratto a tempo determinato e aver sostenuto un prova selettiva pubblica”. L’assessore al Personale del Comune di Pisa, Federico Eligi, spiega la posizione dell’Amministrazione nei confronti dei 20 posti di lavoro coperti, fino ad ora a tempo determinato.

“Il Comune di Pisa – spiega Eligi in una nota - ha da tempo avviato, anche attraverso la costituzione di proprie società (SEPI, Farmacie spa, eccetera) il processo di stabilizzazione dei posti di lavoro precario. A partire dal 2003 si è proceduto tramite il Formez (agenzia della Presidenza del Consiglio), alla individuazione dei posti vacanti all'interno dell’ente. A seguito dell'individuazione delle carenze strutturali dell'ente, che ammontano a 20 unità, si è proceduto alla copertura di quei posti con contratti a tempo determinato, in attesa della possibilità di indire concorsi pubblici. Appena uscito il DPCM che dava la possibilità di assumere dopo anni di blocco, era ancora in carica Berlusconi, abbiamo attivato tutte le procedure per indire i concorsi. A seguito delle anticipazioni della Finanziaria che apriva alla possibilità per i comuni di stabilizzare i lavoratori precari, abbiamo deciso di attendere il testo definivo: infatti dalle indiscrezioni si apriva per il Comune di Pisa la possibilità di stabilizzare non solo il posto di lavoro, così come avevamo fatto, ma anche il lavoratore precario che occupava quel posto”.

Ma per quanto riguarda il Comune di Pisa “nessuno dei lavoratori che occupano i posti individuati dal piano assunzioni, da un attento esame effettuato dai nostri uffici, rientrano nella fattispecie prevista dalla Finanziaria”. Tutto quello che si può fare ora, conclude, è “applicare la legge in modo rigoroso e procedere all'indizione dei concorsi, pur prevedendo all'interno del bando la possibilità di garantire tutte le forme possibili di riconoscimento del lavoro svolto dagli attuali lavoratori precari”.

(25/01/2007)

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