9.1.07

Addio telegrammi e taglio netto alle spese postali dal prossimo mese di settembre

Supplenze “appese” al cellulare
((c.b.))

Convocazioni via telefonino: escluso chi l’ha spento
Le nuove regole mettono in fibrillazione i candidati

Supplenze definite via cellulare dall’anno scolastico 2007-2008 e addio a fonogrammi o telegrammi di convocazione per mille docenti precari: meno spese postali, per le segreterie scolastiche, da questo settembre. Parola di viale Trastevere e chi non risponde alla chiamata, perderà la supplenza breve. Deve restare reperibile 24 ore su 24 il popolo dei supplenti, altrimenti addio cattedra. Scongiuri sul black-out del telefonino scarico, da evitare come peste bubbonica le zone dove non c’è campo (come i tunnel autostradali o garage sotterranei) e giro di vite sui costi delle bollette per le 49 scuole provinciali. Addio all’odissea della caccia a vuoto per le sostituzioni di pochi giorni nelle primarie: anno nuovo e buoni propositi di risparmio sulle linee del telefono, dicono dalla Minerva romana.
«Le nuove regole sulle nomine dei supplenti cominceranno in via sperimentale forse da gennaio in scuole-pilota scelte dal ministero - anticipano dal palazzo dell’Istruzione -. Da settembre, poi, le chiamate delle scuole al cellulare degli aspiranti sostituiranno i telegrammi e chi non accetta l’incarico sarà penalizzato, con arretramento in graduatoria. Il nuovo regolamento sarà emanato dopo il confronto con i sindacati».
Guai a chiudere il cellulare: chi rinuncerà a una supplenza o manca alla convocazione, farà il “pit-stop” per un anno in coda all’elenco dei precari (“Per le supplenze oltre i 30 giorni rimarrà la comunicazione cartacea” rassicurano da Cisl scuola), oppure escluso.
Probabile anche una contrazione nel numero delle scuole scelte per le supplenze. «Dalle attuali 30 a 20 - secondo fonti sindacali che usano il condizionale - e 5 per supplenze non superiori a 15 giorni».
«Confronto aperto sulle nuove regole per le supplenze - sono possibilisti i sindacati confederali della scuola -, ma ragioniamo anche su incarichi pluriennali. Contratti di supplenza su 2 o 3 anni sarebbero la giusta prospettiva per superare, a piccoli passi, la piaga annosa del precariato che in provincia di Pordenone conta mille supplenti abilitati e altri mille nel girone delle supplenze brevi».
Per loro, in arrivo l’obbligo di residenza. Salvati per il rotto della cuffia dall’estinzione delle graduatorie permanenti provinciali, trasformate in graduatorie a esaurimento (Gae, nell’acrostico burocratico), finiscono castigati dal nuovo regolamento in cantiere.
«Servirà la residenza nella provincia prescelta per inserirsi nelle graduatorie di istituto - anticipa il nuovo codice il segretario provinciale cislino Marisa Susanna ai supplenti che arrivano da Centro-sud e dalle Isole nel Nordest -. Con l’obbligo della reperibilità, per garantire la presenza a scuola nello stesso giorno della chiamata: a tutela del diritto allo studio dell’utenza».

(09 gennaio 2007)

Nessun commento: