18.1.07

Viterbo - "Resteremo fin quando non ci diranno di rimetterci al lavoro"



Cantieristi, protesta a oltranza sotto la Provincia
di Giuseppe Ferlicca
17 gennaio 2007

La protesta dei cantieristi
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- In mezzo a una strada, dopo due anni di lavoro per l’amministrazione provinciale, senza tredicesima, senza ferie e uno stipendio da 750 euro al mese.

Con la prospettiva di un’occupazione stabile, un futuro certo per le loro famiglie. Invece, per i cantieristi di Palazzo Gentili, 44 in tutto, prospettive occupazionali ce ne sono poche.

Scaduto il loro contratto a metà di loro già da ottobre, soltanto una parte, 25, da giugno potrà tornare al lavoro e solo part time, almeno per ora.

Per gli altri niente da fare. In mezzo a una strada. Secondo loro, senza ragione. “Perché i soldi – dicono – se si vuole, si trovano”.

E anche perché pare che nella pianta organica dell’amministrazione provinciale, spazio per cantonieri, polizia e amministrativi, c’è e ce n’è bisogno.

Da stamattina loro stessi hanno deciso di mettersi in mezzo a una strada, iniziando davanti a Palazzo Gentili una protesta che andrà avanti a oltranza.

“Noi – sostengono – non ci muoveremo da qui, finchè non ci diranno, cambiatevi, mettetevi la tuta, che c’è da lavorare. Fino ad allora, resteremo qui. Tanto, non abbiamo altro da fare”.

Una battaglia che è anche contro il tempo, quest’anno troppo clemente. “In Provincia sono stati fortunati – sostengono – fa caldo e non servono interventi. Lo scorso anno, dovevamo intervenire di continuo, perché ad esempio, per il ghiaccio dalle caserme non potevano uscire le pattuglie”.

A esprimere solidarietà ai lavoratori, si sono visti esponenti della minoranza, Battistoni (Forza Italia), Bigiotti (Udc), ma anche l’ex vice presidente della Provincia Mario Lega.

Dell’amministrazione Mazzoli, è sceso l’assessore Di Meo, per parlare con un rappresentante sindacale.

Se in Provincia, sui cantieristi dichiarano d’avere le mani legate, resta la domanda che campeggia in uno degli striscioni esposti stamani. “Il governo s’impegna per i precari, perché la Provincia no?”.

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