4.1.07

Quando il lavoro precario si diffonde nel pubblico impiego

2007-01-02 02:47:57

di RINO ZICCARDI* - Quello del lavoro precario è diventata una condizione lavorativa che si diffonde a macchia d’olio dentro il mercato del lavoro nazionale e molisano e, da anni anche se la legge non lo prevede, anche nel pubblico impiego in generale e nelle amministrazioni comunali in particolare.

Queste ultime scaricano sui lavoratori precari il costo dei servizi di pubblica utilità creando nuove inefficienze e garantendo pessimi servizi a basso costo del lavoro e una intensificazione dello sfruttamento del lavoro al limite del codice penale. Questo è quanto accade nel Comune di Riccia, documentata con dovizia di particolari da un consigliere di opposizione, dove da oltre dieci anni il Sindaco Fanelli, coadiuvato dalla Giunta Comunale, assume operai di III livello ad intermittenza, per un periodo sempre uguale di dieci giorni e in sostituzione di un improbabile quantità di personale sempre in malattia per dieci giorni Il sistema è quello dell’assunzione per sostituzione attraverso lo strumento della deliberazione di giunta che si perpetua da anni, sempre identiche tra loro, e sempre per lo stesso numero di giorni. Senza passare per i Centri per l’Impiego, senza attingere al sistema nuovo del collocamento al lavoro circoscrizionale, al di fuori di qualsiasi norma, si mette in piedi un grande carrozzone clientelare in cui poche persone decidono, per ripetuto atto deliberativo, di concedere e togliere lavoro a decine e decine di lavoratori, tenendoli sotto il gioco del clientelismo politico utile al momento di una qualsiasi elezione. Non si assume e si stabilizza neanche quando si e in presenza di pensionamenti e quindi di vuoti di organico, non si ristabiliscono le piante organiche minime a garantire i servizi, non si svolgono i concorsi a copertura dei posti vacanti, adducendo di solito il rispetto del patto di stabilità finanziario a cui sono tenuti i Comuni poco virtuosi in fatto di spese. Insomma una grande ingiustizia verso quei lavoratori a cui nessuno presta attenzione, una sorta di capolarato pubblico, uomini e donne del mondo del lavoro che convivono quotidianamente con la precarietà del lavoro e ne subiscono le conseguenze più odiose. Persone sempre al centro di qualche citazione nei convegni, destinatari di elaborate strategie di tutele, conosciuti come fenomeno ma sconosciuti agli studiosi per quanti sono, dove sono e cosa sopportano quotidianamente. E in questa situazione di palese illegalità, non basta e non serve denunciare all’Ispettorato del Lavoro e ai Carabinieri preposti al controllo della legalità la violazione delle norme e delle leggi a difesa del lavoro. Questi fatti sono stati denunciati, sono stati oggetto di discussione in consiglio comunale, sono state indicate agli organi dell’Ispettorato del Lavoro competente ai controlli, sono stati segnalati ai sindacati di categoria, risultato: silenzio assoluto. Come e chi deve difendere questi lavoratori? chi verifica lo stato di cose, la legalità delle delibere di giunta, la legittimità dei procedimenti adottati? E un Sindaco, una giunta comunale, un consiglio comunale possono essere compatibili con questi comportamenti?
*Partito dei Comunisti Italiani

1 commento:

Anonimo ha detto...

“COMITATO PRECARI INVISIBILI E DI SERIE B”
E-mail: precariinvisibili@tiscali.it
Sito Blog: http://precariinvisibilimessina.myblog.it/




COMUNICATO STAMPA

SANITA’ LAZIO: RDB/CUB DICHIARA LO STATO DI AGITAZIONE

E CHIAMA I LAVORATORI ALLO SCIOPERO

Dopo anni di sprechi e clientele, che perdurano dalla gestione Storace e senza alcun efficace sistema di controllo sulla spesa delle aziende, il Presidente Marrazzo, per evitare un commissariamento che ormai può far male solo a lui e a quanti nella sua Giunta rischiano di perdere poltrone e appannaggi, ha concordato con il Governo Berlusconi l’accelerazione della chiusura di tre grandi ospedali della capitale con la conseguente mobilità degli operatori e blocco totale delle assunzioni e dei trasferimenti per il resto degli ospedali.

“Non vi è nessuna traccia dei presìdi e delle strutture territoriali che avrebbero dovuto compensare il taglio dei posti letto e la soppressione di numerosi servizi - dichiara Sabino Venezia della RdB-CUB Sanità – come pure nessuna notizia sugli ospedali di nuova apertura e nemmeno su chi li gestirà. La riorganizzazione della rete ospedaliera di fatto è una mera riduzione del servizio sanitario pubblico ai cittadini, che determinerà ulteriori file ai pronto soccorso, allungamento delle liste d’attesa e conseguente incremento dell’attività libero professionale nelle strutture pubbliche e del ricorso alla sanità privata, in barba al diritto alla salute costituzionalmente sancito”.

A pagare il prezzo del definitivo smantellamento del servizio sanitario pubblico regionale saranno innanzitutto i lavoratori del settore ed i precari. Per i primi la Regione, con il consenso di CGIL, CISL e UIL, già nella legge di assestamento del bilancio 2008 ha istituito un Osservatorio per la ricollocazione del personale considerato in esubero, che oltre al personale tecnico e infermieristico coinvolgerà anche gli amministrativi, per effetto del progetto di centralizzazione delle attività tecnico-amministrative, con la previsione di incentivare gli esodi con i Fondi della contrattazione integrativa.

“E’ una vera e propria dichiarazione di guerra ai diritti dei lavoratori del settore, dei precari e dei cittadini della Regione Lazio – prosegue Venezia – un ulteriore attacco al salario e alle condizioni di lavoro, la dimostrazione, se ancora ce ne fosse bisogno, che anche il centro sinistra vuole demolire il sistema pubblico a favore dei privati. Cosa può produrre di peggio il Commissariamento della Regione? Avviamo lo stato di agitazione dei lavoratori delle strutture regionali per costruire una forte risposta a partire dai posti di lavoro e dagli scioperi del 19 settembre e del 17 ottobre prossimi”, conclude il dirigente RdB-CUB Sanità.

Roma, 5 settembre 2008

Rappresentanze Sindacali di Base Pubblico Impiego - Confederazione Unitaria di Base

Via dell'Aeroporto, 129 - 00175 - tel. 06/762821, fax 06/7628233 - portale: www.rdbcub.it, e-mail: info@pubblicoimpiego.rdbcub.it




COMUNICATO STAMPA

PRECARIE LEGNANO: DOPO LA “STRIP CONFERENZA”

SCIOPERO DEI PRECARI IL 19 SETTEMBRE

Non mollano le 11 precarie licenziate dell’azienda Ospedaliera di Legnano che dopo la “Strip Conferenza”, hanno dato parola a tanti altri precari leggendo le lettere di solidarietà giunte.

“La lotta prosegue - dichiara Ornella Cameran della RDB/CUB che questa mattina ha dato vita alla strip conferenza - e da lunedì saremo di nuovo davanti l’Ospedale di Legnano a fare il nostro presidio contro i licenziamenti”.

Martedì le lavoratrici saranno ricevute dall’Assessore al Lavoro della Provincia di Milano Bruno Casati e da una delegazione della Commissione Lavoro della provincia di Milano.

Sempre a Legnano Mercoledì 10 si terrà un’assemblea generale di tutti i lavoratori in solidarietà con le 11 centraliniste e per denunciare le esternalizzazioni che da qui a breve colpiranno l’azienda Ospedaliera.

Le lavoratrici hanno inoltre lanciato a tutti i precari un appello a scioperare il giorno 19 settembre e partecipare a Roma all’assemblea convocata dalle RdB-CUB nella sala conferenze Cavour, in via Cavour a Roma.

Milano, 5 settembre 2008

precarie.legnano@hotmail.it

Rappresentanze Sindacali di Base Pubblico Impiego - Confederazione Unitaria di Base

Via dell'Aeroporto, 129 - 00175 - tel. 06/762821, fax 06/7628233 - portale: www.rdbcub.it, e-mail: info@pubblicoimpiego.rdbcub.it