30.4.07

Lavoro: i precari chiedono l'elemosina per protesta

Se per la ricerca non ci sono fondi a sufficienza, i precari chiederanno l'elemosina. Questa l'idea provocatoria, lanciata nel pomeriggio durante un'assemblea al dipartimento di Matematica, dalla Rete dei ricercatori precari bolognesi che il 7 maggio saranno davanti al rettorato, in via Zamboni a fare la questua.

Una protesta che spera di fare da traino alla manifestazione nazionale prevista quattro giorni dopo a Roma contro il precariato sempre più diffuso nelle aule e laboratori degli atenei italiani.

Sotto le due torri, secondo i rappresentanti della Rete, il 57% dei docenti, ricercatori, assegnisti e dottorandi sono precari, più di 3000 lavoratori, poco più che trentenni.

Così, vestiti da uomini-sandwich, i precari cercheranno di dimostrare che i soldi raccolti con le offerte dei passanti saranno più numerosi di quelli ricevuti dal ministero.

"Ormai un anno di governo Prodi è passato ma nonostante le promesse, per noi non è cambiato niente", ha spiegato Anna Borghi, della Rete dei precari.

"Per il prossimo anno ci saranno 500 nuovi posti per i ricercatori a livello nazionale. E pensare che nei tre anni della Moratti furono 3.500...", sottolinea Anna Borghi.

Una protesta organizzata anche per ribadire la contrarietà dei precari all'invito, sollecitato nei giorni scorsi dal rettore Pier Ugo Calzolari, di devolvere il cinque per mille delle dichiarazioni dei redditi alla ricerca.

"Altro che cinque per mille ci vorrebbe!" hanno concluso i precari.

Nessun commento: