Se un insegnante, a fronte del rendimento insufficiente di alcuni alunni, decidesse di punire tutta la classe vi sarebbe, per ottime ragioni, una rivolta degli studenti e dei genitori. In situazioni decisamente più gravi sembra non valere lo stesso criterio. Infatti, a fronte del non pagamento delle spettanze dovute a decine di migliaia di insegnanti precari che hanno coperto supplenze brevi, Tommaso Padoa-Schioppa, Ministro dell'economia e delle finanze, in occasione del “question time” durante la seduta della Camera del 18 marzo 2007 afferma serenamente che:
“per quanto riguarda le spese per supplenze brevi....le stesse sono state fissate dalla legge in 565 milioni di euro, a decorrere dall'anno 2006. Questo importo è stato ridotto di 25 milioni, a decorrere dal corrente anno, in applicazione della legge finanziaria per il 2007, che prevede l'obiettivo di ricondurre gli scostamenti più significativi delle assenze ai valori medi nazionali”.
In altri termini, se in una regione o in una scuola ci sono “scostamenti” dai “valori medi nazionali” si penalizzano tutti con buona pace dei diritti dei colleghi precari temporanei.
D'altro canto il Ministro insiste in maniera quantomeno singolare e dice ”Ci sono buone ragioni per avere dubbi sulla validità di questi scostamenti e ritenere, quindi, che un migliore controllo possa ridurre quelle assenze”.
A questo punto siamo di fronte ad un'attitudine surreale, “ci sono buone ragioni”, infatti, vuol dire tutto e nulla. Se l'amministrazione ha ragione di ritenere che vi sono dirigenti scolastici che assumono dei precari quando non ve n'è necessità è suo diritto e dovere sanzionarli. In ogni caso non si capisce, a meno di non spiegare questa scelta con la tradizionale abitudine di colpire i più deboli, cosa c'entri il diritto del personale della scuola a vedersi retribuito nei tempi normali il lavoro svolto.
La CUB Scuola sta organizzando i ricorsi dei precari e delle precarie contro il mancato pagamento e porrà la questione dei diritti dei precari come centrale nella vertenza per il contratto.
Crediamo infatti evidente che ad eguale lavoro si debba riconoscere eguale trattamento economico e normativo.
Se l'amministrazione non provvederà a breve a risolvere questa emergenza il sindacalismo di base organizzerà nuove forme di lotta sino allo sciopero degli scrutini.
Per la CUB Scuola
Il Coordinatore Nazionale
Cosimo Scarinzi
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