16.4.07

Lo sciopero all'INAF e le dimissioni di Mussi

Lo sciopero dei precari dell'Istituto Nazionale di Astrofisica è pienamente riuscito. L'adesione tra i precari è stata totale o quasi, dopo un tam tam girato via mail in pochi giorni e senza appoggi organizzativi da parte delle organizzazioni sindacali. E non era semplice: l'INAF è un ente diffuso, distribuito tra diversi istituti e la rete degli osservatori astronomici, in cui lavorano piccoli gruppi di ricercatori con mille cose da fare e mille pressioni. Se un precario sciopera, per altro, nessuno gli paga la giornata come avviene per altre categorie di lavoratori.

Eppure ha funzionato. Una delegazione dei precari è anche andata a farsi sentire direttamente dai direttori, riuniti proprio ieri per decidere come applicare le stabilizzazioni della finanziaria: non li avevano invitati, ma hanno dovuto riceverli per l'occasione. Uno sciopero dei ricercatori precari non avviene tutti i giorni, anzi. Succede molto raramente, e solo se una qualche sigla sindacale si mette a disposizione. All'INAF hanno fatto tutto da soli, e a conti fatti è stato meglio così. Succede, comunque, quando l'esasperazione è alta: altrimenti un ricercatore o un tecnologo difficilmente si mobilitano, perché l'atmosfera di un laboratorio di ricerca è molto diversa da quella di Mirafiori o di Termini Imerese. E' la conseguenza della gestione degli enti di ricerca di questi anni, in cui le prospettive a lungo termine della ricerca interessano sempre meno a chi la dirige.

E questo è il risultato che raccoglie Mussi dopo un anno davvero deludente per la ricerca, durante il quale il ministro ha pensato più a litigare con Fassino o a tramare con Bertinotti: per accorgersene, basta leggere la rassegna stampa del Ministero dell'Università e della Ricerca, che da quando regna Mussi si è trasformato nel più aggiornato notiziario sul Partito Democratico e sui suoi oppositori. Per darvi un'idea, nella sezione "Ministro Mussi e Ministero" si segnala il fondamentale pezzo di "Libero" intitolato "Casini cerca compagni per la casa in centro". C'entra molto con il ministro; un po' meno con il ministero, diciamo la verità. Mentre ieri all'INAF i precari si fermavano, Mussi probabilmente rilasciava interviste sul prossimo congresso dei Ds.

In questi mesi ha minacciato spesso le dimissioni, ma non le ha mai ufficializzate. Incoerenza all'italiana? Niente affatto. In realtà il ministro Mussi si è dimesso sul serio e la ricerca non è più affar suo: ormai si occupa d'altro.

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