MAYDAY 2007
CONTRO IL WELFARE DEI MISERABILI E DELLA CONCERTAZIONE
RILANCIAMO LE LOTTE SOCIALI PER IL DIRITTO AL REDDITO
Arriviamo alla Mayday 2007 con la consapevolezza diffusa che le iniziative di lotta di questi anni sono riuscite nel loro iniziale obiettivo di far emergere la questione della precarietà e del diritto al reddito.
L’emergenza precaria è diventata oggetto di programmi politici e di governo; oggetto di scontri, veri e simulati, tra maggioranza e opposizione, e nella stessa maggioranza di governo.
Superata rapidamente la fase delle “aspettative” sull’azione del Governo Prodi, ci troviamo oggi di fronte ad un generale peggioramento della “condizione precaria”: basti pensare ai soli provvedimenti della Finanziaria 2007, con riferimento ai provvedimenti di condono a favore dei padroni dei call center, l’aumento delle trattenute per i contratti di collaborazione, la sanatoria per il lavoro nero e irregolare, e altro ancora.
Nel frattempo continua la strage quotidiana degli “omicidi bianchi” sul lavoro, che vede gran parte dei precari e immigrati come carne da macello, vittime civili di una guerra alla conquista di sempre più alti profitti e di competitività.
Dopo neppure un anno dalle elezioni politiche, non solo non si parla più di abolizione delle norme contenute nella Legge 30, ma neppure del loro superamento, piuttosto si pone, da parte del Governo, l’obiettivo di completare la riforma del mercato del lavoro.
Riforma di un mercato del lavoro considerato inevitabilmente precario e immiserito come prerequisito alla competitività delle imprese.
Riforma da completare con un nuovi strumenti di welfare e ammortizzatori sociali: in questo senso viene spesa, dallo stesso governo e dai sindacati concertativi, la prospettiva dell’introduzione di forme di SUSSIDIO e di FLESSICUREZZA: come da modello danese, già in crisi in patria ma tanto caro all’ex ministro Treu e all’attuale Ministro Damiano, modello che eleva la precarietà a sistema generale, con libertà assoluta di licenziamento e ammortizzatori sociali fortemente condizionati.
Sussidi sociali sono intesi come ammortizzatori, complementari ed incentivanti all’occupazione instabile, ricattata e sottopagata, precaria e sottomessa: una riforma del lavoro dove si continua ad aziendalizzare il tempo di vita e si socializzano (a carico del welfare) i costi della precarietà e della miseria salariale; chiedendo ed argomentando un ulteriore taglio alla previdenza sociale e alle pensioni.
Si apre una fase nuova ed importante per tutte le realtà che si misurano nelle lotte dei precari e per il reddito sociale: impedire che nei tavoli della rinnovata concertazione tra Governo, sindacati concertativi e padronato si consumi indisturbato il dirottamento delle rivendicazioni sul diritto alla continuità di reddito da strumento di ricomposizione sociale e di liberazione dal ricatto dello sfruttamento, a strumento di incentivo e sostegno ai processi di precarizzazione, strumento di ricatto sui precari e di immiserimento ulteriore dello stato sociale.
Su questi temi daremo il nostro contributo e la nostra partecipazione alle MayDay 2007, da Milano a Napoli, e su questi temi crediamo si possa sviluppare, sulla base di continua mobilitazione a livello nazionale e territoriale, una contrattazione sociale nazionale con il governo Prodi sulla questione del reddito, diretto ed indiretto.
Roma 17 Aprile 2007
RETE PER IL REDDITO SOCIALE E I DIRITTI
Nessun commento:
Posta un commento