25.5.06

Studiare con lentezza

L'Università, la precarietà e il ritorno delle rivolte studentesche

Anno accademico 2005/2206. Tornano in Europa le rivolte studentesche, dichiarate troppo presto defunte dalla memoria ufficiale e non. Dal movimento studentesco italiano dell'autunno 2005 contro il ddl Moratti sulla precarizzazione della ricerca, al movimento del marzo francese contro il Cpe (contratto di primo impiego), nascono i primi movimenti dello studente massa, soggetto sociale modificato dalle trasformazioni produttive degli ultimi anni, e dalle riforme imposte in tutta Europa con il cosiddetto "processo di Bologna" - in Italia applicato dalle riforme Berlinguer/Zecchino/Moratti.
Dentro atenei trasformati in fabbriche di precari, con i tempi di una catena di montaggio, la precarietà entra prepotentemente al centro delle mobilitazioni. Rivolte con una natura profondamente sociale che favorisce una effettiva - ed esplosiva - possibilità di autoriconoscimento, e di autorganizzazione. Un fantasma di cui le classi dirigenti europee iniziano ad avere paura.

AUTORI
Il libro è il prodotto collettivo di un lavoro di ricerca e di elaborazione di un gruppo di collaboratori della rivista Erre che hanno in comune l'esperienza, in periodi diversi, nei Collettivi universitari, e l'attiva partecipazione ai movimenti studenteschi degli ultimi anni. Ciascuno ha contribuito a partire dalla sua specificità di esperienze, e di studi, con lo scopo di mettere in rete conoscenze diverse, e di integrare, in particolare, i punti di vista teorico, storico e sociologico - e la proiezione diretta all'agire sociale. Tutti in comune hanno il rifiuto consapevole di quest'università.

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