19.5.06

Riscrivere la Biagi, l'Unione la vorrebbe in salsa spagnola

Riscrivere la Biagi, l'Unione la vorrebbe in salsa spagnola

di Il Legno Storto, inviato il 19/05/2006

il neoministro del Lavoro, Cesare Damiano

(Velino) - "Stimo il neoministro del Lavoro, Cesare Damiano, persona seria ed equilibrata, e gli rivolgo sinceri auguri di buon lavoro. E, davvero, confido che possa svolgere con ragionevolezza il suo compito. Ma, con molta franchezza, sono sconcertato dalle sue prime dichiarazioni, che (mi auguro) vorra' presto correggere". A essere sconcertato e' Daniele Capezzone, segretario dei Radicali italiani e componente della segreteria della Rosa nel pugno. Ed ecco i motivi del suo sconcerto: "In particolare - spiega Capezzone - mi pare un grave errore l'attacco al Libro Bianco di Marco Biagi, che dovrebbe invece rappresentare il punto di riferimento della nuova politica sul lavoro. Sarebbe infatti un errore la cancellazione della legge Biagi, che va invece riequilibrata e completata proprio a partire dal Rapporto Biagi, che gettava le basi per una riscrittura innovativa ed equilibrata del sistema di ammortizzatori sociali. Questo attacco a Biagi e alla sua opera mi pare una partenza con il piede sbagliato: ripeto, mi auguro che giunga presto, molto presto una correzione di rotta". Ma che la Biagi debba essere sottoposta a revisione e' quanto - Capezzone dovra' farsene una ragione e tanti riformisti dell'Unione assieme a lui - non solo il nuovo ministro del Lavoro annuncia, ma quanto anche il presidente del Consiglio, Romano Prodi, sostiene a piu' riprese.

Che si parli di superamento o di abrogazione, le intenzioni del nuovo governo sulla Biagi sembrano essere abbastanza chiare: fare un passo indietro rispetto alla flessibilita' che ha garantito buone performances occupazionali anche in periodi di bassa crescita economica e che ha segnato l'ingresso di molte persone nel mercato del lavoro. Ex sindacalista della Cgil - anche se nella Fiom dove ha militato rappresentava l'ala riformista - Damiano intende raccogliere il guanto di sfida della Cgil sulla lotta alla precarieta'. Che il sindacato di Corso d'Italia identifica con la legge 30 e dunque di questa chiede la cancellazione, abrogazione o riscrittura che dir si voglia. "Riscrittura" anzi e' il termine che oggi va piu' di moda nell'Unione sulla Biagi: e riscrivere la legislazione sul mercato del lavoro e' quel che si propone di fare proprio Damiano con la benedizione di Prodi. Nella compagine governativa e precisamente al ministero del Lavoro non compare il mone di Tiziano Treu, padre del pacchetto del '97 che ha introdotto le prime forme contrattuali flessibili, e questo la dice lunga sebbene anche Treu si fosse posto sulla linea delle modifiche alla legge 30. Per l'opera di revisione della Biagi, Damiano propone come modello guida la riforma del lavoro che si appresta a varare Zapatero. Una legge che intende dare incentivi fiscali alle aziende che assumono a tempo indeterminato e che pone un limite temporale alla reiterazione dei contratti a termine.

Quel che pero' Damiano omette di dire e' che in Spagna e' molto piu' semplice licenziare e che non ci sono i tabu' dell'articolo 18 che c'e' in Italia. I contratti a termine - dunque in Spagna - secondo la riforma Zaptero devono essere, oltre un certo limite temporale, trasformati a tempo indeterminato o altrimenti devono essere interrotti. Non solo. In Spagna si prevede anche il taglio dell'indennizzo del licenziamento che scende a 33 giorni per anno, invece degli attuali 45 giorni. Tant'e' che il responsabile economico della Cgil, Beniamino Lapadula, al VELINO ha detto che "il modello Zapatero e' un ottimo modello ma per la Spagna".

Una deroga all'articolo 18 e' prevista per dire il vero anche nelle proposte che i professori del sito lavoce.info, molto ascoltati dal centrosinistra (vedi Tito Boeri) hanno avanzato per rivedere la legislazione sul mercato del lavoro. Proposte che la Cgil ha definito, con somma sorpresa, interessanti. E' difficile pero' che il sindacato, capitanato da Gugliemo Epifani, possa accettare che passino tali proposte il che equivarrebbe a rinnegare la battaglia del passato a difesa dell'articolo 18. Il Governo Prodi poi e' fermamente intenzionato procedere nella revisione al rialzo delle aliquote contributive degli autonomi e ad alzare il costo del lavoro per i precari, gli atipici e via dicendo. Una proposta quest'ultima che la Confindustria e le altre associazioni imprenditoriali non faranno passare cosi' facilmente. E se l'ex ministro del Welfare Roberto Maroni si fida di Damiano e non vuol credere che possa stravolgere le riforme varate dal suo dicastero (lavoro, pensioni, Tfr), l'ex sottosegretario al Lavoro, Maurizio Sacconi, forse piu' realisticamente, prevede che i progetti del nuovo governo Prodi sulla Biagi e sulle pensioni siano destinati ad aprire un forte terreno di scontro sociale.

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