18.5.06

Busto Arsizio: Emergenza precarietà nella pubblica amministrazione

Busto Arsizio - Rischio licenziamento per i precari delle pubbliche amministrazioni, i sindacati scendono in piazza a Busto sabato 20 maggio

Emergenza precarietà nella pubblica amministrazione

Rischia di subire un salto di qualità l’emergenza “precarietà” nella pubblica amministrazione a causa dell’effetto combinato delle norme di contenimento della spesa per il personale previste nella Finanziaria per il 2006 e le modifiche apportate all’art. 36 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165 con la legge 80/2006, imposta dal Governo Berlusconi a legislatura praticamente finita (9 marzo).

I primi effetti si vedono già e se il nuovo governo non interviene tempestivamente esploderà una vera e propria emergenza occupazionale nella Pubblica Amministrazione.

In conseguenza della Finanziaria 2006, cioè del blocco delle assunzioni e della riduzione in essa prevista della spesa per il personale assunto a qualsiasi titolo dell’1% rispetto al 2004, migliaia di precari più o meno “storici” rischiano l’espulsione dalla Pubblica Amministrazione con gravi conseguenze per la qualità e la quantità di servizi essenziali per i cittadini.

In quasi tutti gli enti locali e negli altri comparti della Pubblica Amministrazione, i lavoratori e le RSU, dove ci sono e dove ancora esiste un minimo di attività sindacale degna di questo nome, sono alle prese con i piani occupazionali per il 2006 che, quando va bene, prevedono una copertura del solo 25% del turn-over. Il rimanente 75% potrebbe teoricamente essere coperto solo con personale precario ma le limitazioni alla spesa si stanno abbattendo addirittura sulla possibilità di prorogare i precari attualmente in servizio.

Una situazione drammatica a cui il Governo Berlusconi in uscita ha aggiunto il “colpo di coda” finale.

La legge 80/2006 all’articolo 4 infatti introduce una norma “restrittiva” nell’utilizzo dei contratti a tempo determinato che potranno essere attivati solo per “esigenze temporanee ed eccezionali”. Una restrizione teoricamente condivisibile (esattamente opposta, val la pena sottolinearlo, a quella mantenuta nel privato) ma che, combinata con il divieto di assunzioni in ruolo, indica una precisa direzione. Una direzione peraltro nemmeno sottintesa visto che il testo della legge, a fronte della “restrizione” nell’utilizzo dei contratti a tempo determinato, parla esplicitamente di valutazione “dell'opportunità di attivazione di contratti con le agenzie per la somministrazione a tempo determinato di personale, ovvero di esternalizzazione e appalto dei servizi”.

Un regalo finale di Berlusconi alle agenzie che “affittano” mano d’opera, una ulteriore spinta alla privatizzazione dei servizi e dunque una norma che va immediatamente revocata. Così come va modificata tempestivamente la Finanziaria 2006 per rendere possibile la stabilizzazione delle centinaia di migliaia di precari pubblici. Questa la richiesta al nascente governo. In caso contrario dovremmo considerare delle semplici “chiacchiere da bar” le dichiarazioni rilasciate in campagna elettorale sul “grave problema della precarietà” e le promesse di risolverla.

Vi è quindi l’imprescindibile necessità di costruire al più presto una mobilitazione nazionale che chieda al nuovo governo interventi reali contro la precarietà e la cancellazione della legge 30.

I precari, i lavoratori stabili, le organizzazioni sindacali, e i movimenti scendano in campo per esigere un vero cambiamento.

Sabato 20 maggio dalle ore 15,30, le RSU insieme ai lavoratori precari, hanno organizzato una manifestazione per le via del centro della città per la difesa dei posti di lavoro e del servizio pubblico, contro la precarizzazione del personale e la privatizzazione dei servizi, per l’assunzione a tempo indeterminato di tutti i lavoratori precari.

Giovedi 18 Maggio 2006
Fausto Sartorato - SinCobas

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