20.9.06

Palermo: Assunti parenti di politici locali per contare i tombini

Palermo: Assunti parenti di politici locali per contare i tombini
Martedì, 19 settembre

Cinquanta sono stati assunti per contare quotidianamente i tombini delle città, altri 20 per controllare che i primi svolgano il delicato' compito loro assegnato. Succede a Palermo dove, grazie anche ad una normativa che lo consente, nove mesi addietro una società a partecipazione comunale, la "Palermo ambiente", ha assunto a tempo indeterminato e per chiamata diretta, 70 ex precari ai quali paga uno stipendio di 800 euro al mese.

La storia degli 'ispettori ambientali' palermitani viene raccontata oggi da 'Repubblica' che rileva come il reclutamento' sia avvenuto in maniera assolutamente bipartisan: gli assunti sono rigorosamente tutti parenti di esponenti politici di entrambi gli schieramenti. Gli ispettori ambientali di Palermo sono stati formati con un corso finanziato in parte dalla Comunità europea e nove mesi addietro, dopo sette anni di precariato, sono stati assunti a tempo indeterminato. Ogni mattina escono dall'ufficio e si dirigono verso un quartiere per contare i tombini e le feritoie sui marciapiedi, quelle per il deflusso delle acque piovane. Poi tornano in ufficio con un foglio zeppo di numeri: la lista dei tombini di Palermo.

Talvolta - sostiene ancora Repubblica - ricevono l'ordine di fotografarli, uno per uno, rione per rione. Intanto la Procura di Palermo che ha aperto una inchiesta per accertare eventuali irregolarità nelle complessive 400 assunzioni effettuate da varie società municipalizzate di Palermo dal 2001 fino a qualche mese addietro, ha iscritto nel registro degli indagati i nomi di 13 neo assunti, che avrebbero nel curriculum presentato avrebbero fatto false dichiarazioni. La vicenda della assunzioni nelle municipalizzate è diventata anche un caso politico. I partiti del centro sinistra in consiglio comunale, chiedono le dimissioni di presidenti delle aziende che gestisconoi servizi comunali, mentre il sindaco Diego Cammarata (FI), affermando che non c'è stata alcuna violazione della legge, chiede la pubblicazione dei nomi di tutti i dipendenti.

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