Agitazione per rinnovo contratto
Saltano le trattative sul rinnovo del contratto per oltre tre milioni di lavoratori pubblici. Il ministro Tommaso Padoa-Schioppa e i sindacati non hanno trovato un accordo e adesso le organizzazioni di categoria minacciano lo sciopero generale. Al termine di un incontro a via XX Settembre, i sindacati hanno deciso di convocare al più presto i consigli generali per organizzare l'astensione dal lavoro in massa nel mese di aprile.
I sindacati accusano il ministro di non rispettare accordi precedenti e temono che si voglia mettere in discussione un biennio economico: quello 2006-2007 o il successivo 2008-2009. Secondo indiscrezioni, infatti, per la copertura dei contratti (scaduti a dicembre 2005) servono ancora due miliardi per tutte le amministrazioni per consentire la decorrenza degli aumenti contrattuali dal 2007. Come, sostengono i sindacati, pattuito in precedenza con il governo.
Una rottura che non potrà non pesare sull'avvio del confronto che si avvia a Palazzo Chigi con i sindacati proprio in queste ore. Anche perchè uno dei tre tavoli che si aprirà sarà quello sulla pubblica amministrazione. ''L'incontro con il ministro Padoa-Schioppa è andato male'', dicono i segretari generali della Fp-Cgil, Carlo Podda, della Fps-Cisl, Rino Tarelli, della Uil-Pa, Salvatore Bosco, e della Fpl-Uil, Carlo Fiordaliso. "Il ministro" aggiungono "nega l'accordo che è stato raggiunto a novembre e non è stato possibile concordare la data per un nuovo confronto. Si viene meno anche agli stessi impegni previsti dal Memorandum d'intesa sul lavoro pubblico, sottoscritto insieme allo stesso Padoa-Schioppa e Nicolais lo scorso gennaio''.
A scendere in campo anche le confederazioni.
''Sarebbe paradossale" sostiene il segretario confederale della Uil, Paolo Pirani "aprire i tavoli di concertazione con una rottura su una questione così decisiva come quella dei rinnovi contrattuali. E' evidente che l'auspicato accordo per un patto sociale su sviluppo e tutela redditi si regge anche sul rispetto degli impegni presi e, specie, su quelli relativi alla salvaguardia dei diritti contrattuali dei lavoratori. Il governo, invece, si sta muovendo in maniera confusa: non emerge una chiara politica per il pubblico impiego''. Per il segretario confederale della Cgil, Paolo Nerozzi, ''lo sciopero sarà inevitabile se si continua così. Non si può firmare un accordo a novembre e un memorandum d'intesa a gennaio e poi non avere ancora oggi le direttive per i rinnovi contrattuali''. E il segretario confederale della Cisl, Gianni Baratta, chiede un intervento del ministro per le Riforme, Luigi Nicolais. Emani le direttive, dice, riconfermando il percorso contrattuale e le quantità economiche previste.
Intanto Cgil, Cisl e Uil hanno raggiunto un accordo con Nicolais sui precari, che riguardo però solo il percorso che dovrà portare alla stabilizzazione del personale, con la decisione di istituire un tavolo permanente. Entro metà aprile sarà predisposto il regolamento per l'attivazione del fondo straordinario. La dotazione iniziale è di soli 5 milioni di euro ovviamente del tutto insufficienti. Andranno, quindi, aggiunte risorse. Tra le ipotesi quelle di usare somme dai conti correnti dormienti non piu' utilizzati da anni. Secondo i sindacati, si potrebbe far ricorso anche a risorse provenienti dall'extra-gettito. Le Rdb-Cub, che non hanno sottoscritto l'accordo, hanno occupato la sala della riunione ad oltranza, minacciando di pernottarvi. Vogliono avere assicurazioni che saranno incontrate da Prodi perchè maggiormente rappresentative. ''L'unico vero sciopero" afferma Paolo Leonardi (Rdb-Cub) "è il nostro del 30 marzo. I confederali scoprono l'acqua calda, che non ci sono i soldi per i contratti''.
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22.3.07
Statali:previsto sciopero ad aprile
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7.12.06
A Natale blackout dell’informazione
Roma - Non si diradano le nubi sull’annosa questione del rinnovo del contratto dei giornalisti. Anzi, minacciano temporali e tempeste. La Federazione Nazionale della Stampa Italiana annuncia una lunga serie di agitazioni e di lotte «per protestare contro l’ennesimo rifiuto della Fieg ad aprire le trattative per la vertenza contrattuale». Le iniziative sindacali prevedono annuncia una nota del sindacato:
«La conferma dell’attuazione di più giorni consecutivi senza preavviso di sciopero nei quotidiani, nelle agenzie di stampa, nel web e negli uffici stampa, prima delle festività natalizie; due giornate di sciopero nell’emittenza radiotelevisiva nazionale pubblica e privata secondo le regole previste dalla legge sugli scioperi nei servizi pubblici; la proclamazione di più giornate di sciopero nazionale delle firme; l’attuazione rigorosa delle norme contrattuali in applicazione dello stato di agitazione della categoria; il sostegno sindacale alle numerose iniziative di sciopero decise dai comitati di redazione per la vertenza contrattuale e per specifiche situazioni aziendali; la manifestazione nazionale dei giornalisti precari in occasione della presentazione della seconda edizione del ’Libro bianco sul lavoro nero’, che avverrà lunedi’ 11 dicembre prossimo». «Altre iniziative sindacali di protesta -prosegue la nota della Giunta della Federazione - saranno decise per i mesi di gennaio e di febbraio. Allo stesso tempo dall’Fnsi è stato dato mandato alla Segreteria di partecipare alla nuova riunione del tavolo tecnico sulla previdenza dell’Inpgi con la volontà di ricercare ogni soluzione positiva che consenta di sbloccare la riforma delle prestazioni Inpgi e gli sgravi contributivi per l’assunzione dei giornalisti disoccupati. Il Sindacato dei Giornalisti, insieme alla Presidenza dell’Inpgi, verificherà al tavolo ministeriale le reali disponibilità degli editori a definire un accordo». «La Fnsi valuterà inoltre la disponibilità della Fieg a definire le intese sulla modifica dello Statuto del Fondo di Previdenza Complementare che consenta l’estensione delle norme di legge relative alla devoluzione del trattamento di fine rapporto a tutti i giornalisti italiani, compresi i praticanti, i pubblicisti contrattualizzati, i collaboratori fissi e i corrispondenti». La Federazione della Stampa auspica che il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri per l’Editoria, Ricardo Franco Levi, e il ministro del Lavoro, Cesare Damiano possano avviare rapidamente i tavoli di confronto sulla riforma del settore per uno sviluppo certo del pluralismo dell’informazione, e quelli relativi al mercato del lavoro giornalistico, al precariato e alla riforma degli ammortizzatori sociali annunciati nel recente incontro del Governo con la Fieg e la Fnsi. In questo ambito è possibile addivenire ad una soluzione per alcuni dei temi posti dai giornalisti relativamente all’applicazione della legge 30 e al rispetto della dignità dei collaboratori. L’adesione agli scioperi e alle astensioni dalle firme delle scorse settimane, hanno prodotto primi timidi risultati con l’impegno del Governo al superamento degli ostacoli alla riforma previdenziale. Resta grave il rifiuto del confronto contrattuale, mentre in tutto il Paese si moltiplicano gli episodi di rottura delle relazioni sindacali a livello aziendale, fatti che costringono il Sindacato dei Giornalisti a proseguire nelle azioni di sciopero.
«La conferma dell’attuazione di più giorni consecutivi senza preavviso di sciopero nei quotidiani, nelle agenzie di stampa, nel web e negli uffici stampa, prima delle festività natalizie; due giornate di sciopero nell’emittenza radiotelevisiva nazionale pubblica e privata secondo le regole previste dalla legge sugli scioperi nei servizi pubblici; la proclamazione di più giornate di sciopero nazionale delle firme; l’attuazione rigorosa delle norme contrattuali in applicazione dello stato di agitazione della categoria; il sostegno sindacale alle numerose iniziative di sciopero decise dai comitati di redazione per la vertenza contrattuale e per specifiche situazioni aziendali; la manifestazione nazionale dei giornalisti precari in occasione della presentazione della seconda edizione del ’Libro bianco sul lavoro nero’, che avverrà lunedi’ 11 dicembre prossimo». «Altre iniziative sindacali di protesta -prosegue la nota della Giunta della Federazione - saranno decise per i mesi di gennaio e di febbraio. Allo stesso tempo dall’Fnsi è stato dato mandato alla Segreteria di partecipare alla nuova riunione del tavolo tecnico sulla previdenza dell’Inpgi con la volontà di ricercare ogni soluzione positiva che consenta di sbloccare la riforma delle prestazioni Inpgi e gli sgravi contributivi per l’assunzione dei giornalisti disoccupati. Il Sindacato dei Giornalisti, insieme alla Presidenza dell’Inpgi, verificherà al tavolo ministeriale le reali disponibilità degli editori a definire un accordo». «La Fnsi valuterà inoltre la disponibilità della Fieg a definire le intese sulla modifica dello Statuto del Fondo di Previdenza Complementare che consenta l’estensione delle norme di legge relative alla devoluzione del trattamento di fine rapporto a tutti i giornalisti italiani, compresi i praticanti, i pubblicisti contrattualizzati, i collaboratori fissi e i corrispondenti». La Federazione della Stampa auspica che il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri per l’Editoria, Ricardo Franco Levi, e il ministro del Lavoro, Cesare Damiano possano avviare rapidamente i tavoli di confronto sulla riforma del settore per uno sviluppo certo del pluralismo dell’informazione, e quelli relativi al mercato del lavoro giornalistico, al precariato e alla riforma degli ammortizzatori sociali annunciati nel recente incontro del Governo con la Fieg e la Fnsi. In questo ambito è possibile addivenire ad una soluzione per alcuni dei temi posti dai giornalisti relativamente all’applicazione della legge 30 e al rispetto della dignità dei collaboratori. L’adesione agli scioperi e alle astensioni dalle firme delle scorse settimane, hanno prodotto primi timidi risultati con l’impegno del Governo al superamento degli ostacoli alla riforma previdenziale. Resta grave il rifiuto del confronto contrattuale, mentre in tutto il Paese si moltiplicano gli episodi di rottura delle relazioni sindacali a livello aziendale, fatti che costringono il Sindacato dei Giornalisti a proseguire nelle azioni di sciopero.
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