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24.4.07

Alitalia, hostess sul piede di guerra: possibile sciopero il 3 maggio

Nuova data con circoletto rosso per chi viaggia con Alitalia. Gli assistenti di volo della compagnia di bandiera sembrano orientati ad uno sciopero di 24 ore il prossimo 3 maggio, per protestare contro i progressi nelle trattative sul rinnovo contrattuale della categoria. Un tavolo è stato convocato per il 26 aprile.

Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uilt, Ugl, Sdl, Anpav e Avia chiedono "da mesi con forza l'avvio di un tavolo con l'azienda che affronti con la dovuta urgenza i problemi dei diritti non riconosciuti, delle violazioni contrattuali e degli atti unilaterali che caratterizzano l'operato aziendale". Al centro delle trattative, spiegano i sindacati, particolare attenzione dovrà essere posta sulla stabilizzazione dei precari, sull'adeguamento dei salari all'inflazione, sulla decontribuzione ex-Visco.

Le organizzazioni sindacali e le associazioni professionali dei dipendenti dell'Alitalia, intanto, intendono aprire un confronto con i potenziali acquirenti della quota pubblica della compagnia e chiedono al governo che liberi le tre cordate in gara dal vincolo di riservatezza. E' quanto si legge in una lettera che i sindacati stanno per inviare al governo, nella quale si sollecita un incontro con l'esecutivo anche per conoscere le linee guida delle tre proposte presentate lo scorso 16 aprile.

22.3.07

Alghero. Aeroporto: precari in rivolta

L’attenzione del sindaco Tedde riservata ai dieci lavoratori della ex scuola di volo Alitalia scatena la reazione dei quaranta precari Eas impegnati al “Riviera del Corallo”
ALGHERO – La notizia che vorrebbe il sindaco Marco Tedde impegnato a trattare con i vertici della società di handling “European Avia Service”, per trovare una soluzione a dieci lavoratori della ex scuola di volo Alitalia, non è certo passata inosservata agli occhi dei quaranta stagionali che lavorano in posizione di precariato, ormai da anni, per l’Eas nell’aeroporto “Riviera del Corallo”. A parlare a nome di molti di essi è Pier Davide Secchi, stagionale Eas dal 2004, che in una lettera inviata direttamente al primo cittadino algherese si mostra stupito per l’attenzione riservata ai dipendenti dell’ex scuola algherese attualmente in cassa integrazione e minacciati di prossima mobilità ma che, secondo Secchi, avrebbero potuto facilmente conservare il loro posto di lavoro trasferendosi in altre sedi così come diversi loro colleghi, giovani e meno giovani con e senza famiglia al seguito, hanno fatto. «Non è giusto che il sindaco abbia scelto di sostenere la posizione di chi aspetta la “mano pubblica” dimenticando invece la situazione di quaranta stagionali, che lavorano in aeroporto, precari da diversi anni ed a orario ridotto – è la protesta dei dipendenti Eas - lavoratori che avrebbero ben accettato di trasferirsi, pur di lavorare ad orario e stipendio pieni». L’invito al sindaco Tedde è dunque quello di «farsi carico anche delle loro posizioni, nella consapevolezza che tutti i posti di lavoro vanno difesi con pari vigore, ma con maggior forza quando chi si deve difendere, non ha le stesse valide alternative dei dipendenti Alitalia».

9.1.07

Azione a Linate in supporto alle SEA Girls



Inserito da zoekat il Ven, 05/01/2007 - 4:05pm Incontri Azioni

Logo Sea GirlsMilano, 5 gennaio 007

Stamane una trentina di attivisti della san precario connection ha messo in atto un’incursione gaudente all’aeroporto di Linate in solidarietà alle lavoratrici della S.E.A ( le sea girls ) che dopo aver vinto il marzo scorso la causa di reintegro sono state mobbizzate e trasferite da Malpensa a Linate. Dopo quattro anni di incertezze e undici tempi determinati le lavoratrici si trovano ad essere quindi assunte ma a 50 km in linea d’aria dalla propria residenza.

Chi conosce la differenza fra una “linea d’aria” e i chilometri crudi e tremendi dei tragitti stradali nella trafficata Lombardia sa perfettamente che la somma fra andata e ritorno si tramuta, in termini di tempo e soldi, in un costo quotidiano, non solo economico, inaccettabile.

FLYER IN ENGLISH


Volantino per i lavoratoriLe supporters delle Sea Girls hanno esposto uno striscione proprio di fronte ai check in -diceva: "Vite precipitate: il low cost delle precarie in Sea!" - e poi distribuito volantini solidali ed informativi, non solo sul caso in questione ma anche sulle scandalose politiche industriali tutte volte alla precarizzazione delle condizioni di lavoro. Tutto ciò ha creato crescente nervosismo nei vertici Sea e nelle forze dell’ordine visto che, pare, una semplice azione di civiltà (bio)sindacale è un atto impuro nel terreno franco (dai diritti) dell’aeroporto.

In verità un manipolo di ragazze ha osato pure occupare simbolicamente la sala Vip utilizzando –sfacciate !- la telefonia interna per chiedere un colloquio col tal Trerotola, vice responsabile delle relazioni industriali della Sea e fortemente responsabile di essersi pronunciato contro il trasferimento, il mese scorso, delle Sea Girls alla loro sede naturale: Malpensa. Dopo interminabili momenti d’attesa, fra richieste d’incontro e risposte stizzite, sembra – così han detto - che la settimana prossima le Sea Girls verranno ricevute dalla direzione delle relazioni industriali.

Travestimento SEA girlsSembra pure che qualcuno di lor signori abbia affermato di non riconoscere San Precario: ciò che è certo è che neppure il nostro Santo li riconosce.

Dopo un paio d’ore i devoti e le devote hanno sciolto il presidio promettendo di ritornare con regolarità: le Sea Girls devono tornare a Malpensa!

Cosa giusta e semplice.


Volantino per i viaggiatoriCi è parso di notare un nervosismo troppo accentuato da parte dei vertici della società. Forse un azione del genere rompe un po’ gli schemi corruttivi – ops concertativi – che hanno fatto degli aeroporti un territorio selvaggio di crescente precarizzazione. Ma noi sappiamo che vi sono tante persone di buona volontà e pensiamo che sia giunto il momento di creare buone sinergie, ed esplorare nuove possibilità di conflitto.

Non temiamo corruzione perché i privilegi sono la ragione della nostra precarietà. Non temiamo cedimenti perché la nostra situazione è già il risultato del crollo sociale. Non temiamo isolamento perché siamo i più.
E se non cambia saremo ancora di più. Noi, precari e precarie, siamo quelli/e che invertiranno la lotta.

Precari e precarie di Monza e Milano
San Precario Evolution