Cari lettori sono precarie quelle persone che vi trovate davanti rivolgendovi a qualunque sportello del Comune; sono precarie le educatrici degli asili nido e delle scuole materne, e l'elenco potrebbe continuare.
Non siamo dei fannulloni, siamo noi che rispondiamo alle vostre esigenze, in noi, non nel dirigente, nel funzionario, trovate una risoluzione dei vostri problemi. Siamo noi che portiamo onore e gloria agli assessori, i quali non conoscono e mai conosceranno i nostri nomi, le nostre ansie per le continue scadenze contrattuali.
La nostra professionalità non viene riconosciuta, non abbiamo diritto a permessi studio, per concorsi, per visite mediche, non abbiamo una rappresentanza sindacale.
Viviamo il presente con incertezze e guardiamo al futuro con timore, i nostri contratti sono sempre in scadenza. Ci troviamo a lottare non per l'assunzione a tempo indeterminato, ma per la difesa del posto di lavoro precario, come se si volesse stabilizzare la precarietà, e non chi è precario.
Chiediamo di lavorare con certezza, quindi con un contratto a tempo indeterminato, per non continuare ad essere precari nella vita. La nostra assunzione potrebbe migliorare la qualità dei servizi? Secondo noi, Si
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