12.5.07

Rai, la ''selezione'' per nuove assunzioni è anticostituzionale

di www.unirai.org

“Alcune centinaia di lavoratori Rai appartenenti alla libera associazione UniRai (autori, registi, produttori esecutivi, programmisti, giornalisti, assistenti ai programmi dell’area editoriale) hanno manifestato di fronte alla sede di Viale Mazzini 14. Le ragioni della protesta che ha visto presenziare anche alcuni parlamentari tra cui la senatrice Tana De Zulueta, e’ quello che evidenzia lo sfascio del servizio pubblico e l’ingovernabilita’ (affatto momentanea ma sistematica da anni) che produce sulla pelle dei dipendenti interni e precari il calpestio dei piu’ elementari diritti di lavoratori, e verso gli utenti lo sperpero di denari dei contribuenti e lo scadimento generalizzato dei programmi radiotelevisivi.

Il presidente Petruccioli che si e’ fermato alcuni minuti tra i dipendenti del sit in, ha evidenziato come alcune importanti ma inquietanti e contraddittorie decisioni dell’azienda non fossero di sua conoscenza. Petruccioli ha ammesso candidamente di “non sapere assolutamente nulla” -per esempio- della “selezione” per nuove assunzioni indetta e pubblicizzata nei giorni scorsi dalla Rai. “Selezione” che oltre a fare carta straccia di recentissimi accordi coi sindacati, secondo noi (ed i nostri legali) e’ anticostituzionale e mortifica e lede la dignita’ e i diritti di centinaia di colleghi professionisti che dopo il precariato (anche da 25 anni) speravano in una assunzione promessa piu’ volte dall’azienda. Cosi’ come le altre centinaia di colleghi reintegrati dopo aver vinto una causa di lavoro (oltre 160 all’anno), che sono sottoutilizzati, sottopagati (1100 euro al mese) quando non mobbizzati e costretti a buttare a mare quella professionalita’ che anche la Rai negli anni ha contribuito a formare.

Chiediamo quindi all’azienda nelle veste del direttore generale Cappon (che oggi ha preferito non riceverci), dello stesso presidente Petruccioli che dovrebbe essere meglio informato su cio’ che accade sulla pelle dei propri dipendenti, al Cda tutto (anche i consiglieri inquisiti dalla magistratura a cui per il bene della Rai e del Paese chiediamo irrevocabili dimissioni) e alla societa’ civile che ha interesse nel salvare il servizio pubblico, di farsi portavoce delle nostre rivendicazioni e revocare immediatamente la “selezione”, nuovo ed elegante metodo di lottizzazione sulla pelle dei lavoratori.

Se questo non accadra’ e se sugli altri nodi scoperti che denunceremo presto alla commissione di Vigilanza non ci saranno interventi urgenti e risolutori, annunceremo presto nuove iniziative.

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