La giornata di lotta dei pensionati
200 mila in piazza
A Roma la polizia disperde il corteo
Difficile non iniziare il resoconto di questa "Giornata di lotta" dei pensionati italiani da quanto avvenuto a Roma, dove la polizia ha disperso un gruppo di manifestanti nelle vicinanze di Palazzo Chigi. Ne sono scesi 200 mila, in piazza, in tutta Italia, chiedendo al governo politiche sociali più incisive, l'aumento dei vitalizi, un aiuto concreto contro l'erosione del potere d'acquisto. Una manifestazione indignata ma pacifica. Ma chi avrebbe mai immaginato che le forze dell'ordine di un governo di centrosinistra disperdessero un corteo di pensionati? E' successo anche questo. E i sindacati, letteralmente esterrefatti, lo giudicano "un episodio incomprensibile", che fa seguito - aggiungono - "all'inspiegabile diniego da parte della Questura di Roma" di organizzare una "pacifica catena umana da Palazzo Madama a Piazza Montecitorio".
E' quanto affermano in un comunicato congiunto i tre segretari del Lazio di Cgil Walter Schiavella, di Cisl Roma Danilo Reali, e Uil Lazio Luigi Scardaone, annunciando che Cgil Cisl Uil ''oggi stesso inoltreranno una richiesta urgente di incontro al Questore di Roma''. ''Al termine della manifestazione unitaria, cui hanno partecipato circa 5.000 persone, alcune decine di pensionate e pensionati - ricostruiscono i sindacati - si sono radunate sotto la Galleria Alberto Sordi, scatenando una reazione certamente non proporzionata ai reali rischi rappresentati dal passaggio di alcune decine di terribili settantenni armati di palloncini e cappellini colorati''. ''Le forze dell'ordine infatti - ricostruiscono Cgil, Cisl e Uil - su ordine di zelanti funzionari, hanno proceduto all'identificazione dei presenti e di chi si trovava a transitare nella Galleria. Alcuni dirigenti sindacali, intervenuti per verificare quanto stesse accadendo e a difesa di coloro che, sprovvisti di documenti di identita', venivano minacciati di essere portati in Questura, sono stati identificati. Tra essi Pierpaolo Baretta e Salvatore Biondo, rispettivamente segretario generale aggiunto Cisl e segretario Cisl Roma e Walter Schiavella, segretario generale della Cgil Roma e Lazio. Il tutto - sottolineano - sotto le telecamere dei TG nazionali presenti''.
Una ricostruzione dei fatti però smentita dalla Questura di Roma, secondo la quale "i manifestanti hanno lasciato ordinatamente piazza Santi Apostoli e successivamente circa 150 manifestanti hanno raggiunto a piccoli gruppi le adiacenze di piazza Colonna, vicino a Palazzo Chigi. Questi ultimi hanno sostato per una cinquantina di minuti senza alcun intervento nei loro confronti di alcun genere".
In seguito, nel pomeriggio, i rappresentanti sindacali del Lazio hanno incontrato il questore di Roma, Marcello Fulvi, per chiarire quanto avvenuto. Il colloquio - si legge sempre in una nota della Questura della Capitale - è stato "connotato dalla massima cordialita' reciproca" e "nel corso della conversazione sono stati chiariti alcuni episodi di lieve entita' dovuti ad eccesso di zelo, che non inficiano il rapporto di correttezza sempre intercorso tra le organizzazioni sindacali e la Questura di Roma".
Le manifestazioni
I pensionati italiani hanno risposto in maniera massiccia all’appello dei sindacati e sono scesi in piazza, in tanti. Un’ideale manifestazione collettiva rivolta direttamente al governo con due richieste precise: approvare la legge sulla non autosufficienza, dare più soldi alle pensioni. “Le famiglie vanno sostenute nei fatti e non con le parole”, si legge nel volantino di Spi Cgil, Fnp Cisl e Uilp Uil, che ora chiedono al governo di non ignorare una protesta di tali proporzioni. Le pensioni, ricordano i sindacati, hanno perduto il 30 per cento del potere d’acquisto. Quanto ai fondi per la non autosufficienza, ammontavano a 100 milioni di euro, ora sono diventati 70 perché 30 sono stati utilizzati per ripianare i debiti della sanità. Col risultato che arrivare alla “quarta settimana” del mese, per molti, diventa un’impresa. A suffragare queste considerazioni ci sono le cifre diffuse dall’Istat, che spiegano come un terzo dei pensionati versi in condizioni di povertà. Nel dettaglio, il 24 per cento è costretto a vivere con meno di 500 euro, il 31 per cento con importi che non superano i 1.000 euro.
“Si è trattato di una manifestazione importante, che è andata molto bene e che risulta ancora più influente visto che arriva a pochi giorni dall'apertura del tavolo di concertazione col governo”, commenta il leader della Cgil Guglielmo Epifani. “È un segnale esplicito – aggiunge – che il sindacato manda all’esecutivo perché orienti il confronto in questa direzione, cioè rispondere alle richieste dei lavoratori precari e dei pensionati”.
Erano in 20 mila a Napoli e Torino, 15 mila a Firenze e Bologna, 12 mila a Roma, 5 mila a Palermo, L’Aquila e Cagliari, oltre 6 mila a Bari: sit-in, corteo, comizi e “passeggiate” hanno riguardato oggi oltre cento città italiane.
Soddisfazione sull’esito della manifestazione arriva anche da Silvano Miniati, segretario generale Uil Pensionati: “Il governo tenga conto di questa protesta e decida al più presto misure a favore della popolazione anziana e pensionata”. Il segretario generale della Cisl Raffaele Bonanni, da parte sua, chiede il rispetto degli impegni, perché “la gente non ce la fa più”. “Questa – afferma – è l’Italia che ha lavorato e che ora si trova con un pugno di mosche in mano. E poi, ci sono centinaia di migliaia di persone non autosufficienti. Si deve risolvere questa vicenda, altrimenti non saremo disposti a discutere di nessuna altra cosa. Speriamo che Prodi mantenga la parola”.
(www.rassegna.it, 12 giugno 2007)
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