Matilde Giovenale, 21 febbraio 2007
La Commissione Sanità ha dato il suo via libera per la regolamentazione della condizione lavorativa di diversi atipici ed esternalizzati impiegati nell'azienda di Grotta Rossa. Un successo che ora si spera di estendere anche alle altre strutture sanitarie laziali
Per il Coordinamento lavoratori fantasma del Sant'Andrea e per i Cobas Sanità-università e ricerca è un successo. Ma soprattutto lo è per i lavoratori. Dopo una battaglia durata mesi, infatti, la vertenza per la stabilizzazione lavorativa all'interno dell'ospedale di Grotta Rossa ma anche per altre strutture sanitarie laziali sembra arrivata ad una svolta positiva. "Dopo 3 giorni di ‘tendopoli itinerante' sotto le sedi regionali del Lazio, ieri la Commissione Sanità ha dato il proprio parere sulle linee guida degli atti aziendali, che è lo strumento operativo con cui vengono indicate le strategie delle Asl e delle Aziende ospedaliere. Sono state dettate le modalità pratiche per la stabilizzazione di una parte dei lavoratori precari, atipici ed esternalizzati. Finalmente si avvia praticamente a conclusione una prima parte della battaglia che, iniziata quasi due anni fa dai lavoratori del Sant'Andrea di Roma, ha progressivamente coinvolto anche il Policlinico, il San Filippo e altri ospedali laziali". Con questo comunicato congiunto le due organizzazioni hanno saluto favorevolmente la decisione della Commissione Sanità a riguardo della stabilizzazione dei tanti lavoratori esternalizzati all'interno dell'azienda del Sant'Andrea.
Una decisione che, ricorda lo stesso comunicato, è il frutto di un lungo iter iniziato già un anno fa e che riguarda non solo l'ospedale che sorge sulla Cassia, ma anche altre aziende sanitarie della regione: "come già previsto dalla legge regionale 2006 si partirà proprio dal Sant'Andrea che ha già previsto nella sua pianta organica i posti per gli esternalizzati". "L'ufficializzazione del percorso di stabilizzazione", prosegue la nota, sarà raggiunta "attraverso l'organizzazione di specifici tirocini formativi, per garantire ai lavoratori interessati l'acquisizione di specifici titoli e abilitazioni professionali, mediante il riconoscimento di crediti formativi legati al lavoro svolto e ai tirocini formativi frequentati, garantisce a questo punto sia i Direttori generali, che i lavoratori".
La speranza a questo punto è quella di rendere l'esperienza dell'ospedale di Grotta Rossa un modello di riferimento per tutte le altre aziende: "auspichiamo che il percorso pilota del Sant'Andrea, che riguarderà in questa fase circa 200 lavoratori, possa a questo punto partire immediatamente, e sia solo il primo passo verso la stabilizzazione di tutti gli esternalizzati della Sanità laziale", afferma il comunicato.
Anche se "rimangono però sul tavolo altri importanti passaggi- ricordano i fantasmi del Sant'Andrea e Cobas- come l'immediato sblocco dei concorsi e il punteggio riservato per i lavoratori delle cooperative ed interinali appartenenti alle categorie più alte, applicando la deroga prevista dall'art. 21 dell'ultima finanziaria regionale; tempi determinati per i lavoratori extracomunitari in attesa di una soluzione legislativa che ponga fine alla vergognosa preclusione all'accesso ai pubblici concorsi che colpisce questi lavoratori, attualmente utilizzati e sfruttati dalle cooperative all'interno degli ospedali pubblici". Per completare, poi, questa politica di garanzia del lavoro, si dovrà anche garantire il "blocco di tutti i processi di esternalizzazione, non solo quelli a gestione diretta, e analisi dell'effettiva convenienza economica e qualitativa di una scelta gestionale che aumenta solo il clientelismo e il potere di grosse cordate finanziarie a scapito della qualità dell'assistenza".
Una lotta, dunque, che i fantasmi del Sant'Andrea e i Cobas non stentano a definire una "nostra battaglia di civiltà" e che affermano di voler continuare. Per ora, però, con il vantaggio di aver intascato una prima importante vittoria.
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