Istat, Rilevatori fol in agitazione:
occupata la sala riunioni a V.le Liegi
Al sesto anno di vita della rete di rilevazione ISTAT sulle Forze di Lavoro le condizioni di vita e di lavoro dei rilevatori che con competenza e alta professionalità rendono possibile questa indagine fondamentale per il paese, peggiorano costantemente.
La rete di rilevazione ISTAT infatti, sembra strutturalmente destinata a svolgere la propria attività appesa al filo della più assoluta precarietà. Da tre anni la rete, anche per l’anno appena iniziato, deve la propria esistenza ad un rinnovo che ad ogni legge finanziaria permette forzosamente una proroga della sua attività. Da tempo si chiede, in linea con la maggior parte dei paesi europei e coerentemente con il carattere permanente della funzione di rilevazione, che la rete sia inserita a pieno titolo nella struttura dell’Istituto e che i rilevatori siano trasformati in lavoratori subordinati in quanto la loro attività non ha nulla a che fare con la collaborazione occasionale.
L’Amm.ne non solo non sembra interessata a ricercare una soluzione credibile e definitiva alla costante minaccia di chiusura della rilevazione che ogni anno si ripresenta, ma non è disposta neanche a concedere condizioni minimamente dignitose ai lavoratori precari della rete.
In sei anni di attività, nessun tipo di aumento salariale è stato corrisposto ai rilevatori, i quali, per il rinnovo contrattuale del 2008, avevano avuto rassicurazione di ottenere un adeguamento dei compensi almeno corrispondente all’inflazione. Ciò che invece hanno trovato nel nuovo contratto è stato un misero (e provocatorio) aumento di 1,5 euro lorde a intervista.
Anno dopo anno dunque diminuiscono di fatto i salari, aumentano i vincoli e gli obblighi contrattuali si allontana sempre di più qualsiasi prospettiva reale di uscita da questa condizione di precarietà estrema. Resta un mistero come l’ISTAT possa pensare di garantire gli adeguati standard di qualità mantenendo queste condizioni di lavoro.
La FLC CGIL ritiene grave e improduttiva la modalità con cui l’amministrazione ISTAT si ostina a gestire le problematiche delle rete Fol e chiede che il 2008 sia l’anno in cui la questione trovi definitiva soluzione.
Per questo è proclamato a partire da oggi lo stato di agitazione di tutto il personale della Rete. Oggi è stato occupato ad oltranza, come primo atto della mobilitazione, il salone del II piano della sede di V.le Liegi, impedendo lo svolgimento del debriefing con i rilevatori del Lazio. La protesta si estenderà, nei prossimi giorni, a tutte le regioni d’Italia.
Lo stato di agitazione continuerà finché non si avranno risposte concrete e assunzioni di responsabilità da parte della politica e dell’amministrazione Istat in merito all’internalizzazione della rete di rilevazione e alla stabilizzazione dei rilevatori.
FLC CGIL ISTAT
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