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3.4.07

Spezia: La Rete Contro la precarietà "chiude" il Nidil

I precari spezzini proseguono le loro iniziative simboliche contro confederali e istituzioni

(23 marzo 2007)

La Spezia - Ieri con un'azione simbolica la "Rete contro la precarietà" della Spezia ha ostretto alla chiusura la sede locale del Nidil (il sindacato dei lavoratori atipici della CGIL) : dopo aver occupato l'assessorato alla Buona Occupazione, l'attenzione della rete si ora rivolta alla CGIL, che secondo i promotori dell'iniziativa sarebbe ormai diventata "mera parvenza di se stessa e strumento di pacificazione sociale, dannosa solo per quanti lavorano e sono sfruttati". In particolare secondo i "precari spezzini" proprio il NIDIL, rappresenterebbe palesemente un ulteriore tentativo di gestire e soffocare un conflitto, vale a dire quello tra dipendenti precari e datori di lavoro.

"Con la nostra azione - dicono dalla Rete contro la precarietà - vogliamo sottolineare l'atteggiamento connivente con il padronato manifestato sempre più spesso da parte dei sindacati locali". A mo' di esempio di tale atteggiamento la rete cita il caso dell'accordo di Cgil, Cisl, e Uil con ComData oppure il licenziamento politico di un lavoratore della Call&Call, il call center spezzino di proprietà di Umberto Costamagna.

"Con la nostra azione vogliamo anche sottolineare - proseguono i precari - come in un desolante panorama di perdita di diritti e di dignità della classe lavoratrice, la posizione dei sindacati locali non faccia altro che avvallare le logiche della imprenditoria locale sempre più legata all'utilizzo di manodopera atipica".

18.1.07

Più posti fissi nei call center Comdata

Un accordo sindacale prevede l'assunzione a tempo indeterminato di 350 operatori a Torino e a Ivrea.

[ZEUS News - www.zeusnews.it - 17-01-2007]

La circolare del ministro Damiano sul lavoro nei call center che prevede che gli operatori inbound (cioè che ricevono le chiamate) non possano essere assunti con contratto a progetto. I bonus, previsti dalla nuova Finanziaria, per le aziende che trasformano i contratti precari in posti fissi, cominciano a dare dei frutti positivi in fatto di riduzione della precarietà del lavoro in questo settore.

In Piemonte, infatti, in questi giorni i sindacati di settore Slc-Cgil, Fistel-Cisl e Uilcom-Uil e l'azienda di call center Comdata hanno siglato un accordo che prevede entro la fine dell'anno l'assunzione in pianta stabile di 350 operatori delle sedi di Torino e Ivrea, quelli che hanno già alle spalle 18 mesi di lavoro a termine presso la stessa azienda.

Comdata svolge attività di risposta in outsourcing per i servizi di assistenza clienti di Telecom Italia (il 187 e il 191) ma anche per i numeri verdi di aziende come Enel, Lavazza, Delonghi e Carrefour.

In questo modo si rispettano le percentuali previste dal contratto nazionale di lavoro delle Telco di un buon 60% di lavoratori a tempo indeterminato, contro il 40% a termine.