Italia, rapporto Cnel: cresce l'occupazione ma solo grazie agli immigrati
In Italia ci sono 374mila occupati in più. Rispetto a un anno fa, l´ aumento dell´1,7%, senza distinzione geografica o di altro genere, interessa un po´ tutti: donne, giovani, lavoratori ultracinquantenni. Ma soprattutto immigrati che fanno registrare un incremento grazie agli interventi di regolarizzazione (secondo l'Istat si tratta di 225mila unità circa). È quanto emerge dal Rapporto del Cnel sul mercato del lavoro nel 2005, presentato a Roma. Alla luce di quanto riportato, continua il Rapporto, «l´Italia anche se ha ridotto lo scarto rispetto alla media europea, resta però lontana dall'obiettivo di Lisbona che prevede l'occupazione del 70% della fascia tra i 15 e i 64 anni entro il 2010. Il nostro mercato del lavoro rimane in condizioni di sofferenza, con bassi tassi di occupazione. Le nostre politiche dovranno offrire più possibilità ai giovani di trovare lavoro».
Insomma un quadro di debolezza secondo il ministro del Lavoro Cesare Damiano, che mette in guardia sulla lettura dei dati: «Possono apparire rassicuranti perché c'è una stabilizzazione apparente ma è dovuta agli immigrati». Quello che non va, secondo il ministro, «è il tasso ridotto di conversione dal lavoro flessibile al lavoro stabile e la bassa quota di occupazione delle donne e degli anziani». Secondo Damiano «i dati qualitativi dell'occupazione segnalano che nel 2005-2006 prevale il lavoro non standard» e che la flessibilità «non è solo ascrivibile ai giovani» ma a tutte le fasce d'età
Pubblicato il 20.07.06
Categorie: precari immigrati cnel luglio2006 dati ricerca mercato_del_lavoro obiettivo_di_lisbona anziani donne damiano occupati occupazione
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