Lavoratore atipico
venerdì 30 giugno 2006
Volevo gridare il mio disappunto sulla situazione dei lavoratori precari di So.Ri., società che gestisce i tributi per i Comuni di Prato e Montemurlo.
(lettera di un lavoratore SORI pubblicata da pratoblog)
Sono stanco, ogni mattina, di recarmi al mio lavoro e non poterlo svolgere tranquillamente perché la situazione all'interno è diventata pesante ed ingestibile. Sono stanco di rimbalzare quotidianamente tra Sindacati e Comuni, per sapere se avrò un futuro lavorativo per me, che sia una minima garanzia da dare alla famiglia. Non è possibile giocare così con la vita di noi lavoratori!
Non abbiamo fatto niente per finire in questa situazione. Un continuo baratro che sembra non aver mai fine. Solo perché ci chiamiamo lavoratori precari di So.ri. tutti si sentono in diritto di dire la loro. Be' possiamo per una volta dire la nostra, o se preferite la mia, visto che sono il diretto interessato.
Noi siamo cresciuti lavorando in questa società, costruendola giorno per giorno. Il caso So.ri non l'abbiamo determinato noi direttamente, se non sbaglio all'inizio c'era un amministratore, direttori e responsabili preposti al controllo del bilancio e all'organizzazione aziendale. Perché dobbiamo pagare noi la colpa maggiore. Non si può vivere con contratti a termine di due mesi, se tutto va bene. Francamente basta!
E il futuro dove lo metto? Per il momento in cantina, insieme allo spumante per brindare, forse, al lavoro che verrà per poter costruire un progetto di vita con la famiglia. Cosa dire? La speranza è dura a morire ma è altrettanto duro aprire un frigorifero vuoto.»
Un Precario So.Ri
Categorie: precari sori prato comune lettera giugno2006
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