Da diversi anni sono un’incaricata del CSA di Catania e quantomeno posso lavorare con contratti a termine ma cambiando ogni anno scuola, classe, colleghi; senza percepire stipendio nei mesi estivi e nessun scatto di stipendio. Come sempre alla fine dell’anno si prevedeva che non sarei potuta ritornare dai "miei bambini". Questa volta le preghierine dei miei 18 alunni hanno fatto il " miracolo". Questo nuovo anno scolastico così mi vede nella stessa classe con degli alunni che hanno rischiato e purtroppo rischieranno di avere un forte distacco affettivo e una discontinuità metodologica. Non si sapranno dare una spiegazione ma ciò inciderà negativamente nella loro vita scolastica. Forse per loro sarà l’inizio di una mancanza di fiducia nelle istituzioni e forse di un più grave disagio giovanile. Speravo che il nuovo governo rivolgesse più attenzione al mondo della scuola e soprattutto al bene dei bambini per realizzare una società migliore che inizia proprio dal bambino. Signor ministro. Purtroppo la Sua scuola e la Mia sono ben lontane da modelli ideali e questo anche a causa di come viene reclutato e maltrattato il corpo insegnante e più che mai i docenti precari. In passato, così come oggi, potevo ottenere l’immissione immediata in ruolo tramite l’inserimento nelle graduatorie del nord. Sono, però, anche una mamma, una figlia, una moglie, una donna quindi che ha dei doveri. Oggi ho davanti a me il modello di domanda dell’aggiornamento alla Graduatoria Permanente. Sembrerebbe la solita domanda invece non è così !. Fra due anni io, come tanti altri docenti ,sarò ancora precaria. Infatti le assunzioni dalla Graduatoria permanente previste ,da fonti qualificate, a Catania per la Scuola Primaria, nonostante i titoloni sui giornali che annunciano tantissime nuovi assunzioni, vanno al di sotto del centinaio .Pertanto si seguirà la media delle assunzioni annue come nel passato. Inoltre, con le innovazioni introdotte nel provvedimento a seguito dell’emanazione della legge n. 296/06 e della sentenza n. 11/07, si consentirà, per l’ultima volta, di trasferire la propria posizione in altra provincia al prezzo però di essere di essere messi in coda in graduatoria. Anche potendo non ci sarà più permesso di fare i siciliani emigranti. Io docente precaria della scuola italiana non ho e non avrò la possibilità di avere alcun trasferimento. Non ho il diritto di organizzare la mia vita come desidero. Non ho diritto alla continuità didattica. Non ho diritto allo stipendio estivo. Non ho il diritto di sapere cosa ne sarà di me! Mi si potrà rispondere che con tale intervento si è solo voluta bloccare una politica che ha visto troppe precarie del Sud emigrare e poi fare un figlio per starsene a casa e per poi avere l’assegnazione provvisoria (a cosa non siamo state costrette !). Ma allora, potrei sapere perché rimangono separate le graduatorie delle scuole con quelle dell’immissione in ruolo? Io una mia idea ce l’avrei. Sono convinta che le scuole del Nord non vivrebbero senza la manovalanza delle povere emigranti del Sud, così snellendo le graduatorie del Sud e gonfiando quelle scarne o del tutto esaurite del nord si sosterranno le scuole del Nord e gli si eviterà di cercare le supplenti disperatamente. Ma questa sarà una soluzione per i 4000(circa) docenti precari della Scuola Primaria della provincia di Catania? Quale futuro per i precari che al SUD rimarranno nella graduatoria permanente? (Perché al Nord le graduatorie saranno esaurite visto che in molte città già lo sono). Quale futuro per i giovani precari che stanno investendo energie, risorse e speranze in questo ambito lavorativo? Quale futuro per le famiglie del Sud dove c’è un genitore docente precario (e ce ne sono proprio tanti) che può entrare di ruolo solo Padova, Venezia, Biella, etc? (Non mi pare si stia lavorando per la famiglia e poi si litiga in Parlamento per i DICO !) Lo chiedo al ministro, perché l’ho eletto e non posso e non voglio aspettare un altro Ministro che per scelta politica non mi rappresenti. Penso che sia legittimo chiedere di fare chiarezza al più presto sulle nuove o "non" modalità di assunzione dei precari o meglio di coloro che hanno investito tanti anni della loro vita al servizio dello Stato e che non hanno avuto modo di oziare né in classe e né durante le vacanze estive (non pagate e sempre in attesa di comunicati stampa che annuncino novità, incarichi, nuovi corsi abilitanti, ecc.). CARMELA COCO (da www.lasicilia.it) |
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15.5.07
La mia vita da insegnante precaria storica»
12.5.07
Noi, precari della sanità: fantasmi da 10 lunghi anni
[12/05/2007] | |
"NOI, PRECARI DELLA SANITÀ: FANTASMI DA 10 LUNGHI ANNI" | |
Riceviamo e pubblichiamo una lettera di protesta del coordinamento dei lavoratori precari dell’ex Asl Le/1, che sulla loro situazione, lamentano: “La segreteria del dottor Rodolfo Rollo non ha mostrato alcuna disponibilità per fissare un incontro con il direttore generale”. “La Asl di Lecce incentiva tutti gli infermieri di ruolo e quelli precari della ex Le/2 con un premio di produttività pari a 400 euro netti, discriminando gli infermieri precari della ex Le/1, vergognosamente esclusi dalla manovra. Perché è stata commessa l’ennesima grave ingiustizia nei nostri confronti? Siamo precari da più di 10 anni perché chi di dovere non è stato in grado di fare alcun concorso; non abbiamo diritto ad alcuno scatto di anzianità; siamo psicologicamente ricattabili; contiamo meno dei colleghi di ruolo e valiamo meno dei precari della ex Le/2; siamo precari che non producono nulla, fantasmi che non meritano niente; siamo fastidiosi perché troppo numerosi: 400 euro netti moltiplicati per i 450 infermieri precari della Asl Le/1 fanno in tutto 180.000 euro. Accidenti, siamo troppi. Ma perché questi precari non muoiono?” “Calma, non c’è alcun bisogno di augurarne la morte: tanto non contano, sono insignificanti, inutili, non abbiamo alcun diritto al premio produttività, siamo fantasmi ed in quanto tali non produciamo: siamo il nulla…” “Complimenti vivissimi all’ex direttore generale, a quello attuale ed alla combriccola sindacale, che costantemente mantengono l’atteggiamento negativo nel riconoscimento del nostro lavoro svolto fino ad ora. Se prima ci sentivamo parte di una grande famiglia precaria (come dire, mal comune mezzo gaudio) adesso sappiamo che esistono precari di serie A e precari di serie B, perché “loro” hanno deciso che i nostri figli non hanno bisogno di quei 400 euro. Come possiamo pensare che convertiranno i nostri contratti ai sensi della finanziaria del 2007 se di fatto non ci riconoscono come personale che produce? A quattro mesi dall’approvazione della finanziaria chi di dovere non e’ ancora pronto a stabilizzarci. La Regione ha bisogno di tempo, ancora: dobbiamo aspettare la fine del mese di giugno per sapere… e qualche sindacato va in giro per ospedali ad offrire l’istanza di conversione dei contratti. Ma in cambio di cosa? E perché lo fanno, visto che a livello regionale è ancora tutto da decidere ?” “La nostra prima mossa di difesa sarà quella di risparmiare almeno 15 euro al mese cancellando l’iscrizione a qualsiasi sindacato di appartenenza (tanto ,se mai avverrà la stabilizzazione, non avremo bisogno di loro perché ci spetterà di diritto ). Siamo pronti a riorganizzarci lottando sul territorio per far valere i nostri diritti calpestati da anni e anni di scellerata politica regionale ed aziendale. Chiediamo a gran voce il ruolo e il premio di produttività. La protesta è solo all’inizio”. |
24.4.07
Una lettera dei precari milanesi
tratta da 02blog
Buongiorno. Ci presentiamo: siamo la Rete Precaria del Comune di Milano, un gruppo di lavoratori precari auto-organizzati, nell’intento di affrontare uniti le difficoltà che incontriamo nel lavoro e nella vita. Essere lavoratori precari da anni significa vivere il presente con incertezza e guardare al futuro con timore, perché siamo sempre in scadenza.
Ogni giorno, siamo a contatto con i cittadini, in quanto siamo in prima linea negli sportelli di relazione con il pubblico, nelle informazioni al telefono, nell’evasione delle più svariate pratiche. I lavoratori con contratto a tempo determinato sono presenti in tutte le Direzioni Centrali. Ci sono 188 funzionari dei servizi formativi (docenti scuole comunali), 56 istruttori dei servizi formativi, 291 educatrici delle scuole dell’infanzia e 164 dei nidi, a queste bisogna aggiungere le educatrici chiamate dalle graduatorie statali e le educatrici delle cooperative.
Una cinquantina di collaboratori amministrativi (80% dell’intero personale), mandano avanti da anni gli uffici Ici e Tarsu. Una ventina di collaboratori amministrativi sono presenti presso la Direzione dei Servizi Socio Sanitari,ventina di precari che rappresenta la metà del personale in servizio presso l’Ufficio Invalidi Civili ed il Settore Edilizia Popolare. Un centinaio di precari amministrativi svolge funzioni di segreteria presso le scuole civiche,le scuole paritarie,ecc. L’Ufficio del Difensore Civico è formato in gran parte da personale con rapporto di lavoro a tempo determinato. Gran parte dei 1220 precari lavorano per il Comune di Milano da più anni.
Ai 1220 bisogna aggiungere circa 100 interinali (ora somministrati).L’agenzia che ha vinto l’appalto per la somministrazione di lavoro è la EWORK,trattandosi di spese di servizio,il costo di questo personale è maggiore rispetto al personale a tempo determinato. Più difficile risalire al numero di collaboratori coordinati e continuativi o sotto altre forme di lavoro flessibile,secondo fonti sindacali sarebbero circa 1800 persone. Nel settore Finanze ed Oneri Tributari sono presenti una ventina di lavoratori a progetto di una società privata. Grazie al vostro aiuto,vorremmo inviare questa lettera ai cittadini milanesi.
Per info www.precarimilano.altervista.org
Buongiorno. Ci presentiamo: siamo la Rete Precaria del Comune di Milano, un gruppo di lavoratori precari auto-organizzati, nell’intento di affrontare uniti le difficoltà che incontriamo nel lavoro e nella vita. Essere lavoratori precari da anni significa vivere il presente con incertezza e guardare al futuro con timore, perché siamo sempre in scadenza.
Ogni giorno, siamo a contatto con i cittadini, in quanto siamo in prima linea negli sportelli di relazione con il pubblico, nelle informazioni al telefono, nell’evasione delle più svariate pratiche. I lavoratori con contratto a tempo determinato sono presenti in tutte le Direzioni Centrali. Ci sono 188 funzionari dei servizi formativi (docenti scuole comunali), 56 istruttori dei servizi formativi, 291 educatrici delle scuole dell’infanzia e 164 dei nidi, a queste bisogna aggiungere le educatrici chiamate dalle graduatorie statali e le educatrici delle cooperative.
Una cinquantina di collaboratori amministrativi (80% dell’intero personale), mandano avanti da anni gli uffici Ici e Tarsu. Una ventina di collaboratori amministrativi sono presenti presso la Direzione dei Servizi Socio Sanitari,ventina di precari che rappresenta la metà del personale in servizio presso l’Ufficio Invalidi Civili ed il Settore Edilizia Popolare. Un centinaio di precari amministrativi svolge funzioni di segreteria presso le scuole civiche,le scuole paritarie,ecc. L’Ufficio del Difensore Civico è formato in gran parte da personale con rapporto di lavoro a tempo determinato. Gran parte dei 1220 precari lavorano per il Comune di Milano da più anni.
Ai 1220 bisogna aggiungere circa 100 interinali (ora somministrati).L’agenzia che ha vinto l’appalto per la somministrazione di lavoro è la EWORK,trattandosi di spese di servizio,il costo di questo personale è maggiore rispetto al personale a tempo determinato. Più difficile risalire al numero di collaboratori coordinati e continuativi o sotto altre forme di lavoro flessibile,secondo fonti sindacali sarebbero circa 1800 persone. Nel settore Finanze ed Oneri Tributari sono presenti una ventina di lavoratori a progetto di una società privata. Grazie al vostro aiuto,vorremmo inviare questa lettera ai cittadini milanesi.
Per info www.precarimilano.altervista.org
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