26.11.07

Le Giornate Militari secondo i Precari Esistenziali

E' stata una sei giorni di dibattiti, proiezioni, conferenze, ma anche sei giorni in cui la polizia, secondo il Coordinamento, ha usato metodi di forza nei confronti degli oppositori che, nel contesto delle Giornate dell'esercito, dimostrano quanto l'uso della violenza sia la logica della nostra società.


LUGANO - Oggi il Comitato Precari Esistenziali (CPE) ha indetto una conferenza stampa per presentare un bilancio delle Giornate dell'Esercito che hanno avuto come gran finale la parata di mezzi e uomini delle forze armate svizzere.

A raccontarci come è andata è il portavoce del Comitato che parla di una sei giorni antimilitarista in cui sono molte le persone, anche non legate strettamente ai circoli antagonisti, che hanno partecipato alle serate dibattito organizzate al Centro Sociale Autogestito "Il Molino". Ma non solo. Proiezioni, conferenze, riflessioni sulle conseguenze che inevitabilmente portano ogni conflitto, hanno trovato spazio in una Lugano che osservava il via vai di mezzi militari e di uomini in divisa. I dispositivi di controllo della polizia comunque hanno preso di mira venerdì sera dei conferenzieri intervenuti al "Molino" per parlare della situazione delle basi militari in Italia: "La polizia ha fermato e perquisito per più di un'ora i conferenzieri con pretesti molto discutibili: dapprima hanno accampato la scusa di avere dato un passaggio a uno spacciatore del Luganese, poi hanno addirittura detto che, essendo italiani, per loro le Giornate dell'Esercito erano proibite".

Ma che cosa è il CPE? Il Cpe è il coordinamento in cui affluiscono tutta una serie di associazione e collettivi che vanno dai partiti politici (come per esempio il Partito Comunista o i Giovani dell'MPS) alle associazioni anarchiche e terzomondiste come per esempio il Circolo Vanza e il Movimento dei Senza Voce.

Ai dibattiti il Coordinamento è anche sceso per le piazze e per le strade. Ed è in queste occasioni che la loro presenza ha destato a volte alcuni episodi di intolleranza: "Sabato davanti all'entrata del padiglione Conza una fotografa francese che stava lavorando per un reportage riguardante i Clown Army è stata ferita da una ginocchiata di un militare". Il clown army, sostenitori goliardici dell'antiguerra, volevano entrare sulla passarella durante la sfilata di moda che si è tenuta al padiglione Conza sabato mattina.

A questo episodio si aggiungono i fatti accaduti ieri in cui poliziotti hanno usato le maniere forti per disperdere una manifestazione sarcastica dei Clown Army. Non è piaciuto sia il tentativo di disturbo alla parata, sia "l'inchino all'incontrario" al quale i poliziotti hanno risposto con la violenza.
"E' vero - ammette il portavoce del CPE - l'azione di disturbo è stata sarcastica, ma è stata svolta all'insegna della pace". I militari si sono calati i pantaloni mostrando il proprio posteriore - continua il portavoce - un atto ironico, non c'era nulla di male e di violento".

Quel tipo di saluto ha scatenato la reazione della polizia che ha caricato i manifestanti. Secondo il portavoce del CPE la carica della polizia è stata sproporzionata, anche perché non vi è stato nessun preavviso: "La polizia è uscita dalle file all'improvviso caricando violentemente i clown e altre persone. Nessuno si aspettava una reazione di queste dimensioni. Un cameraman ha perfino riportato una frattura al braccio. altre persone sono state coinvolte e una decina di persone sono rimaste ferite".

p.d'a.

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