03 febbraio 2009
Pacchetto dell’ente locale a sostegno di precari e fasce disagiate: il provvedimento durerà per sei mesi. Incentivi anche per tirocinii formativi. Presentato il bilancio degli interventi della Provincia
Un sostegno mensile per un semestre per 100 precari privi di qualsiasi indennità, lavoratori in mobilità non assistita, persone non occupate; l'assunzione di licenziati a compensare il 50 per cento di chi andrà in pensione. Sono i nuovi interventi illustrati ieri dall'assessore Domenico Priora, nel consiglio provinciale dedicato al lavoro e all'occupazione.
Un tema di grande attualità, alla luce della crisi internazionale e italiana, che sta producendo effetti anche sul territorio alessandrino. I progetti di palazzo Ghilini per quest'anno sono diversificati. 'Il lavoro per vincere lo svantaggio sociale', destinato a 100 soggetti individuati tra persone con tipologia quali devianza giovanile, disabilità, ex detenuti. Per neo laureati e diplomati, viene riproposto 'Uscire dal guscio': tirocini formativi di tre mesi con borsa lavoro per i giovani e incentivi per le aziende che poi li assumono (sino a 6.300 euro per il contratto a tempo indeterminato, 2 mila per durata non inferiore a un anno).
La precedente fase ha registrato 256 tirocini, di cui 123 diventati rapporto di lavoro di almeno 12 mesi o apprendistato, 38 assunzioni a tempo indeterminato. Altri fondi sono destinati alla stabilizzazione di 100 precari e alla ricollocazione di altrettanti lavoratori in cassa integrazione. In una situazione di crisi che mette a rischio in primis i 17 mila precari, la Provincia interviene per estendere gli ammortizzatori sociali a 100 lavoratori con reddito Isee delle rete delle mense, delle scuole materne e dei nidi. Riceveranno un massimo di 500 euro al mese per sei mesi, un sostegno per consentire di affrontare le spese più immediate. «L'ondata di licenziamenti che Confindustria ha stimato per il 2009 in almeno 1.500 unità -– ha aggiunto Priora - potrebbe essere gestita attraverso un patto tra imprenditori, sindacati ed enti pubblici in cui, a fronte del turn-over dei lavoratori che saranno avviati alla pensione nel corso di quest'anno, le imprese si impegnano a riservare una percentuale attorno alla metà delle sostituzioni, e quindi di nuove assunzioni, alle persone che saranno licenziate. La Provincia garantisce la formazione e il progetto di ricollocamento degli espulsi dal processo produttivo».
Secondo i dati Inps la cassa integrazione ordinaria da gennaio a settembre 2008 è cresciuta del 102,1 per cento con le punte più alte nel tessile, nell'abbigliamento e nella metallurgia, seguiti dal chimico e, più distanziata, dall'edilizia. Per la cassa "straordinaria", crescita del 9 per cento in base ai dati Inps aggiornati a giugno; fonti sindacali indicano la richiesta di 18 aziende e, in deroga, di 10 (4 metalmeccaniche e 6 orafe). Dal 2005 la Provincia anticipa la Cigs, l'importo sinora erogato è stato di 3,227 milioni per 1.080 lavoratori. Quasi uguale la cifra impegnata per la stabilizzazione di 653 precari.
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